Bilancio in alto mare |Avanti: “Rimpasto entro giugno”

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06 Giugno 2012, 21:14

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Bilancio in alto mare e un rimpasto che, dopo venti giorni, resta solo una pia intenzione. Il terremoto politico che nelle ultime settimane ha coinvolto prima il comune di Palermo, con l’elezione del nuovo sindaco, e poi la Regione, con lo sfaldamento del governo Lombardo e l’annuncio di dimissioni, investe anche la Provincia del capoluogo siciliano a un anno dalle nuove elezioni.

Due i piatti forti all’ordine del giorno: il bilancio e la nuova giunta. La manovra finanziaria, che per legge va approvata entro la fine di questo mese, non è ancora stata nemmeno esitata dall’esecutivo guidato da Giovanni Avanti e, nell’arco di appena tre settimane, dovrebbe passare a tempo di record il vaglio prima della commissione e poi del consiglio. Un tour de force a cui si aggiunge la mancanza, in giunta, di un assessore con questa specifica delega, assunta ad interim dallo stesso Avanti. “Siamo sicuramente in ritardo col bilancio – dice Avanti a Livesicilia – ma finora non lo abbiamo esitato perché, a causa dei tagli effettuati dallo Stato e dalla Regione, non abbiamo ancora fatto quadrare i conti per la copertura delle spese obbligatorie. Stiamo facendo ulteriori valutazioni di carattere finanziario”.

Ma il problema più grande sembra essere quello politico. Da tempo, infatti, Avanti non ha più una maggioranza in Aula. Il sostegno di Pid, Pdl e Grande Sud non garantisce i numeri anche se, finora, diversi atti sono stati ugualmente approvati grazie a sostegni trasversali. In più, la giunta non è nemmeno completa. Oltre alle dimissioni di Carola Vincenzi, sostituita da Silvia Giordano oltre dieci giorni fa ma alla quale non sono ancora state assegnate deleghe, c’è da registrare anche la defezione di Tony Rizzotto. “Le deleghe alla Giordano saranno assegnate domani – dice Avanti – e saranno Pari opportunità e Politiche comunitarie. La nomina era necessaria per la rappresentanza di genere”. Sta di fatto, però, che gli assessori sono 11 al momento, contro i 12 previsti, e Avanti ha assunto ad interim anche la delega al Turismo.

Una situazione assai confusa, sulla quale hanno influito sia le elezioni al comune, con moltissimi consiglieri che hanno provato il salto a piazza Pretoria, sia lo spettro di una cancellazione dell’ente, voluta dal governo Monti, che ha spinto più d’uno a cercare nuove collocazioni politiche per assicurarsi un posto al sole per il futuro.

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Frizioni e spaccature all’interno dei gruppi che hanno spinto Avanti, il 18 maggio scorso, ad annunciare un azzeramento della giunta per dare “uno sprint finale” alla consiliatura. Rimpasto che però, ad oggi, non è stato ancora effettuato. “Faremo il rimpasto entro giugno – puntualizza Avanti – sto avendo contatti e incontri con i segretari dei vari partiti, al di là dell’attuale maggioranza, come l’Udc o l’Mpa, per provare a ricostituire una coalizione intorno a un progetto e a un programma politico”.

Di nomi ufficiali ancora non ce ne sono (alcune voci darebbero Pippo Enea in pole position), ma sembra chiaro che la questione rimpasto rientra in un ragionamento assai più complesso. Con lo spauracchio di una riforma dell’ente che fa tremare i polsi a molti e la partita delle regionali ancora tutta da giocare, un rimpasto diventa una preziosa contropartita in chiave politica.

“Col bilancio siamo in forte ritardo – dice il capogruppo del Pd Gaetano Lapunzina – non quadrano i conti e se Avanti manterrà la delega al Bilancio sarà ancora peggio. C’è una situazione di difficoltà e grave incertezza politica. L’azzeramento non ha sortito alcun effetto, visto che è rimasto sulla carta. E inoltre non abbiamo ancora il piano triennale opere pubbliche, siamo più indietro del comune sulla manovra. La situazione è preoccupante: dov’è lo slancio annunciato?”.

 

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06 Giugno 2012, 21:14

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