18 Ottobre 2012, 09:30
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CATANIA – “Sentenze del 1905 tra i debiti fuori bilancio”, questa l’ultima bacchettata della Corte dei Conti al Comune di Catania è rimasta nascosta tra le scartoffie della ragioneria generale sino a poche ore addietro. Livesicilia ne è venuta in possesso e pubblica in esclusiva il documento originale firmato dal magistrato istruttore della sezione Controllo Giuseppa Cernigliaro.
Nero su bianco, la Cernigliaro intima al Comune di completare l’elenco inviato sui debiti fuori bilancio con alcune “necessarie informazioni”. Il Comune, in pratica, è accusato di aver fatto di tutti i debiti fuori bilancio un fascio.
La Corte dei Conti sollecita il Comune a separare le sentenze esecutive dai debiti per acquisizione di beni e servizi e dai pignoramenti: nel secondo caso però il Comune deve indicare “il tipo di servizio e fornitura da cui scaturisce il debito stesso”. Per ciascun debito il Comune ha omesso di indicare in apposita colonna “la parte che è stata pagata con la relativa data precisando se ciò sia avvenuto in forza di accordi transattivi o di rateizzazione. In tale ultimo caso – aggiunge la Corte- il Comune deve “indicare il numero di esercizi in cui avverrà il ripianamento”. Ma c’è un vero e proprio colpo di scena, svelato dalla Corte dei Conti: il Comune avrebbe indicato date “incongruenti” tanto che “molte sentenze -si legge nel documento- sono riferite all’anno 1905”.
Il magistrato Cernigliaro richiama il contenuto della nota del 17 settembre in cui il Comune ha sostenuto che “i debiti fuori bilancio ancorché non riconosciuti dal Consiglio comunale sono stati già contabilizzati e debitamente impegnati nei bilanci dell’Ente”. La Corte chiede di “specificare cosa si intende per debiti finanziati ma non riconosciuti. Si vorranno – insiste l’organismo di controllo – precisare analiticamente accanto a ciascun debito, le risorse individuate per il finanziamento e se sia stato adottato l’atto di impegno per il debito stesso”. Il Comune deve “chiarire – conclude l’organismo di controllo contabile – se sia stato rigorosamente rispettato l’ordine cronologico tanto per le procedure di riconoscimento, quanto per i pagamenti”.
Spese di rappresentanza
Una ragioneria pronta a rimborsare, in qualunque momento, gli importi richiesti. A ferragosto sono stati rimborsati al sindaco 1200 euro per “missione a Roma insieme all’esperto Giacomo Guglielmo”. Dovrebbe trattarsi dell’incontro con i ministeri per discutere i problemi della Windjet; il 27 agosto sono stati liquidati 497euro “al componente Ufficio Staff del sindaco per missione a Roma”. Altra “missione” del sindaco il 14 settembre, in un sol giorno ha speso 780 euro e poi, pochi giorni dopo, il 17 settembre, è stata fatta una “anticipazione speciale al Provveditore per spese di rappresentanza del sindaco -anno 2012”. L’importo? “Tredici mila euro”.
Esperti e dirigenti esterni: costano 500 mila euro/anno
Agatino Cariola, l’esperto del sindaco per gli “Aspetti giuridici del rione San Berillo e Prg”, costa 50mila euro per un anno, stesso importo dell’esperto della “Mobilità” Giacomo Guglielmo e dell’ingegnere Roberto Sanfilippo, esperto del sindaco per le “Attività di programmazione”. L’architetto Marina Galeazzi, dirigente del “Servizio riqualificazione dello spazio pubblico urbano ed immobili di interesse storico e artistico”, costa 43.662,93 euro ogni anno. E ancora, Raffaele Stancanelli oltre ai tre esperti dal costo complessivo di 150mila euro/anno, ha tre componenti di staff che si occupano della stessa cosa: “supporto alle attività di indirizzo”. Si tratta di Gaetano Benincasa, che costa 22.894,65 euro; Mario Venticinque, ingegnere, al costo di 38mila euro; Marcello Pulvirenti, che costa 22.940 euro.
Anche il direttore della ragioneria generale è un “esterno”, si chiama Giorgio Santonocito e per lui è previsto un compenso di 43.625 euro. Stesso importo di un altro dirigente esterno, Marco Murabito, che si occupa di “gestione del verde pubblico, giardino Bellini e parchi”. Sono “esterni”, anche due componenti del nucleo di valutazione Alessandro Spalletta (costo 20.167 euro), e Davide Rizzotti (costo 22mila euro).
A chiudere, in bellezza, c’è il direttore generale Maurizio Lanza, un esterno ovviamente, che costa 182.827 euro ogni anno. Secondo il consigliere comunale del gruppo Misto Francesco Navarria, “a fronte del mancato pagamento degli stipendi degli operatori ecologici e delle cooperative sociali attualmente in piazza, vi sono le recenti nomine politiche effettuate sotto campagna elettorale dal Sindaco Stancanelli nelle società partecipate e l’imminente nomina di nuovi assessori”. “Tutto ciò conclude Navarria- si aggiunge a tutti gli incarichi esterni già nominati in precedenza, sarebbe opportuno che Stancanelli sospendesse il pagamento dei relativi scandalosi stipendi”.
Stancanelli: “abbiamo ridotto le spese del 30% rispetto al 2008”
l sindaco mantiene il contatto con cittadini ed elettori attraverso un blog ufficiale (www.raffaele stancanelli.com). Il primo cittadino ha evidenziato l’esistenza di un “taglio effettivo del 31% delle spese correnti rispetto al 2008 e di circa il 50% rispetto a quindici anni addietro. Tuttavia -aggiunge Stancanelli- occorre un nuovo scarto per assecondare le necessità dei tempi della crisi che attraversiamo per mettere al riparo il governo della città dai veloci cambiamenti dettati dalle congiunture economiche e sociali”. Il sindaco è fiducioso nel futuro: “siamo pronti -scrive Stancanelli- ad annunciare nuove scelte amministrative importanti che segnano una nuova svolta rispetto a un passato non sempre rispettoso delle future generazioni visto che abbiamo trovato un Comune gravato da mutui che condizionano pesantemente il bilancio”. In chiusura un appello alle forze sociali e alle organizzazioni sindacali, il cui “concorso è indispensabile per fare una selezione di valori che coniughi efficienza e sviluppo, proseguendo in sintonia con le rappresentanze della società civile e dei lavoratori nell’opera rigorosa di risanamento e serietà che ormai ci viene riconosciuta anche in ambito nazionale”.
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18 Ottobre 2012, 09:30