Bimba morta dopo il parto| "Analizzati i reperti sbagliati" - Live Sicilia

Bimba morta dopo il parto| “Analizzati i reperti sbagliati”

Le conclusioni a cui è giunto il perito nominato dal giudice hanno del clamoroso.

PALERMO – Sei anni dopo il decesso si scopre che potrebbero essere stati  analizzati dei reperti che non appartengono alla madre di una bimba morta 24 ore dopo essere venuta al mondo alla clinica Candela.

Il perito Nicolò Polizzi ha lavorato sulla placenta e sugli organi della bimba conservati alla Medicina legale del Policlinico dopo che sei anni fa era stata eseguita l’autopsia. Le sue conclusioni hanno del clamoroso: “Le analisi dei polimorfismi genetici effettuata sui reperti hanno permesso di ottenere lo stesso profilo genetico riconducibile ad un individuo di sesso maschile”.

Ed ancora: “Gli accertamenti hanno permesso di escludere che il profilo genetico ottenuto dalle campionature analizzate sia compatibile con il profilo genetico” della madre. È inevitabile che adesso si aprirà un nuovo fronte investigativo per capire cosa ci sia dietro l’errore e cosa sia accaduto nel passaggio dalla Medicina legale del Policlinico ai nuovi periti. Anche perché in molti campioni non è stato possibile prelevare il Dna. Si parla di “profili genetici misti e parziali”. Potrebbe esserci stata una contaminazione.

E così i genitori della bimba continuano a non conoscere le cause del decesso della figlia. Infezione alla placenta o asfissia? Una morte inevitabile o ci sono responsabilità mediche? Non si sono mai rassegnati e hanno ottenuto, tramite l’avvocato Rosalba Di Gregorio, la recente riapertura del caso che era stato chiuso dopo due richieste di archiviazione.

È stato il giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato a chiedere al perito di “procedere con incidente probatorio a biologia comparativa fra il profilo genetico del campione placentare in sequestro e profilo genetico delle persone offese, al fine di accertare se la placenta in sequestro sia effettivamente quella” della madre.

La vita di Margherita è durata un giorno. Nata in clinica una domenica di ottobre è morta all’indomani. Il papà, un ingegnere, si era rivolto subito alla polizia contestando omissioni e ritardi da parte dei medici che ebbero in cura la moglie. La Procura ha aperto subito un’indagine. Il pubblico ministero Renza Cescon ha iscritto sul registro degli indagati Manuela Vercio (ostetrica), Ettore Agugliaro (anestesista), Laura Carlino, (ginecologa di fiducia della paziente), Silvia Galletti e Roberta Lubrano. Per due volte la Procura ha chiesto l’archiviazione dell’indagine. Poi, la riapertura e ora il clamoroso esito della perizia.

 

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