Bimba nasce morta al Civico| Inchiesta della Procura, 4 indagati

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14 Ottobre 2014, 06:15

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PALERMO – Doveva essere uno dei giorni più belli della loro vita ed invece la gioia ha lasciato il campo alla tragedia. Marito e moglie palermitani, entrambi trentenni, hanno sporto denuncia dopo la morte della loro bambina che, in base agli ultimi esami a cui era stata sottoposta la donna, non avrebbe dovuto avere alcun problema di salute. Il loro sogno d’amore ha avuto un epilogo drammatico: la piccola è nata morta venerdì scorso.

“La signora – spiega l’avvocato Gerlando Gibilaro che assiste la coppia con il collega Michele Tolve – si era recata al pronto soccorso dell’ospedale Civico la notte precedente, insieme al marito e alla madre. Le si erano rotte le acque. L’ultimo tracciato, effettuato a settembre, non aveva fatto emergere nulla di anomalo e la gravidanza era ormai arrivata al nono mese. Insomma – prosegue – niente poteva far sospettare ai neo genitori che qualcosa sarebbe andata male, visto che l’ultimo esame è tra l’altro stato effettuato intorno alle 23. Fatto sta che durante l’attesa al triage, si sono verificate delle perdite ematiche. I miei assistiti mi hanno riferito di avere informato un’infermiera, ma di non avere ricevuto alcuna assistenza. L’attesa si è così prolungata fino alle 7 del mattino, quando i medici hanno comunicato alla signora che non c’era più il battito della bambina”.

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L’incubo è iniziato proprio in quel momento. Per la mamma e il papà della piccola, che aspettavano il loro primo figlio, è cominciato un calvario sfociato nella denuncia nei confronti dell’ospedale. I genitori chiedono chiarezza: “Vogliono che venga fatta luce su quello che è successo – spiega l’avvocato – è necessario capire cosa abbia provocato il decesso della bambina, visto che la gravidanza fino a quel momento era andata bene”.

La Procura ha aperto un inchiesta. Il pubblico ministero Paolo Guido ha disposto l’autopsia sul corpo della bimba che è stata eseguita sabato, ma i risultati si conosceranno entro i prossimi sessanta giorni. Intanto nel registro degli indagati sono finiti quattro nomi. Si tratta dei medici che hanno avuto in cura la donna in ospedale. Un atto dovuto per consentire ai sanitari di partecipare con un loro avvocato all’esame autoptico. “In base ai primi accertamenti effettuati – spiega il primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia, Luigi Alio – si è trattato di un’inserzione velamentosa del funicolo, qualcosa di imprevedibile che non poteva emergere dal tracciato. Ci fidiamo pienamente dei periti della Procura che effettueranno le ulteriori verifiche, ma ci teniamo a sottolineare la nostra massima e sincera vicinanza ai familiari per quanto successo”.

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14 Ottobre 2014, 06:15

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