20 Settembre 2016, 05:02
1 min di lettura
PALAGONIA – E’ il giorno dell’autopsia per il corpo del bimbo che ha perso la vita 72 ore dopo la somministrazione del vaccino contro la meningite. Un piccolo di 18 mesi strappato alla vita e ai genitori per cause ancora in corso di accertamento, visto che, come ha spiegato a livesicilia il responsabile del servizio di epidemiologia dell’Asp di Catania, Mario Cuccia, “non è stata confermata la correlazione tra il decesso e il vaccino”.
Saranno i medici legali a farlo, consentendo ai genitori di poter riabbracciare il bimbo anche se solo per pochi istanti.
Una tragedia fatta di interrogativi e paure. E’ stato proprio quel vaccino antimeningococco a scatenare la febbre che ha divorato il piccolo? Una febbre tenuta sotto controllo dai genitori che – come ha comunicato Cuccia – hanno somministrato paracetamolo, farmaco “collaudato e sicuro”.
Il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera è al lavoro per seguire con attenzione tutti gli accertamenti, l’autopsia sarà eseguita da Maria Berlich, ma non è semplice risalire alle cause e ricostruire il nesso di causalità necessario per l’esercizio dell’azione penale.
I genitori vogliono giustizia, vogliono sapere quali siano le cause del decesso e se ci sia stata imprudenza o imperizia da parte di coloro che hanno somministrato e custodito il vaccino. Su quest’ultimo punto, i primi accertamenti dei carabinieri del Nas sembrano aver escluso negligenza da parte dei medici. L’azienda sanitaria ha, prudenzialmente, sospeso il lotto che conteneva il vaccino finito al centro degli accertamenti.
Ma è ancora troppo presto per conoscere la risposta a queste domande. I famigliari del piccolo hanno scelto Rosario Politi come perito di parte, Palagonia è sconvolta e l’apprensione corre sul web.
I vaccini salvano migliaia di vite, ma è su quell’ombra, su quell’ipotesi che, si spera, mai sarà confermata, che si concentrano le attenzioni di migliaia di cittadini.
Pubblicato il
20 Settembre 2016, 05:02