Blitz della Dia, cinque arresti | C’è anche il nipote del boss Madonia

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16 Novembre 2011, 07:55

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Personale della Direzione investigativa antimafia di Catania ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Dda della locale Procura, nei confronti di 5 persone, indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, falso, trasferimento fraudolento di valori e per reati in materia di stupefacenti. Durante il servizio della Dia è stato effettuato il sequestro penale preventivo di beni mobili, immobili e conti correnti bancari.

L’elemento di spicco è considerato dagli investigatori Lucio Tusa, di 48 anni, figlio di una sorella del boss Giuseppe ‘Piddu’ Madonia, e fratello del genero di Leonardo Greco, vecchio ‘uomo d’onore’ di Bagheria. E’ ritenuto l’uomo di ‘collegamento’ di Cosa nostra tra Palermo, Caltanissetta e Catania, dove ha un’altro rapporto ‘familiare’ importante: è fidanzato della nipote di Angelo Santapaola, il boss ucciso carbonizzato nel Catanese. Secondo quanto ricostruito dalla Dia di Catania, Tusa otteneva ingenti introiti dal pagamento di somme di denaro da cantieri edili, dall’acquisizione di lavori e la costruzione di un centro commerciale, fuori dalla provincia etnea, con movimento terra, posa di infissi e allestimento dell’impianto elettrico.

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Per eludere il controllo degli investigatori si utilizzava anche i ‘pizzini’ per comunicare con i suoi uomini. Tra questi tre degli altri arrestati, accusati di associazione mafiosa: Giuseppe Ardizzone, un imprenditore di 47 anni, incensurato, ritenuto un prestanome di Tusa, Gaetano Ursino, di 40 anni, incensurato, il cui padre è ritenuto essere stato un fiancheggiatore della latitanza di ‘Piddu’ Madonia, e Biagio Finocchiaro, di 38 anni, indicato come il factotum e l’autista di Tusa. A un quinto arrestato, Giuseppe Faro, di 38 anni, è contestato lo spaccio di sostanze stupefacenti.

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16 Novembre 2011, 07:55

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