14 Novembre 2021, 17:58
1 min di lettura
CATANIA. Nell’ambito dell’inchiesta denominata “Genius”, l’architetto Ignazio Carbonaro è indagato per i reati di “falsità ideologica in atti pubblici”, “turbata libertà degli incanti” e “corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio”. Di seguito, la nota fattaci pervenire dallo studio legale Lattuca.
“Nel corso dell’interrogatorio di garanzia reso in data odierna, l’indagato ha chiarito al G.I.P. l’irrilevanza penale delle condotte contestate e la piena legittimità dell’attività svolta quale R.U.P. nell’ambito dell’affidamento dei lavori di sistemazione e ammodernamento della S.P. 123, dalla S.S. 192 al Villaggio rurale Libertinia del Comune di Ramacca.
Con particolare riferimento alla provvisoria contestazione del reato di corruzione, a seguito dell’interrogatorio il G.I.P. ha revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’evidente insussistenza di gravi indizi di colpevolezza. L’originaria tesi accusatoria (in un primo momento accolta dallo stesso G.I.P.), fondata sulla ritenuta ricezione – da parte dell’indagato – di indebite utilità derivanti dalla predetta gara di appalto, consistenti in due computer con stampante, si è dimostrata errata: come documentato da questa difesa, la ditta aggiudicataria dei lavori aveva l’onere di fornire tali strumenti di lavoro al R.U.P. (Arch. Carbonaro) e al Direttore dei Lavori in virtù dell’art. 1 del capitolato speciale d’appalto e, quindi, non si verificava alcuna dazione di utilità non dovuta.
Il collegio difensivo, composto dagli Avvocati Antonino, Walter e William Lattuca, è fermamente convinto dell’assoluta correttezza dell’operato dell’Arch. Carbonaro e confida nel fatto che il Tribunale del Riesame, anche sulla base degli ulteriori elementi che verranno addotti in udienza, riconoscerà l’insussistenza di gravi indizi di colpevolezza pure per i residuali capi di imputazione provvisori”.
Pubblicato il
14 Novembre 2021, 17:58