23 Ottobre 2015, 07:15
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CATANIA- Gli affari dei Santapaola a Siracusa, la Dia sta sequestrando beni per 18milioni di euro ritenuti riconducibili a Ciro Fisicaro, 52 anni, ritenuto “elemento di vertice dell’organizzazione mafiosa “Nardo” egemone nella provincia di Siracusa e collegato al clan mafioso “Santapaola” di Catania, condannato all’ergastolo per numerosi omicidi e associazione di stampo mafioso”. Un’operazione di sottrazione dei beni a Cosa nostra fortemente voluta dal direttore della Dia Nunzio Ferla ed eseguita dagli uomini di Renato Panvino, in sinergia con la Procura di Catania e Siracusa. E’ proprio nella splendida provincia aretusea che i Nardo, storici alleati dei Santapaola, custodirebbero il proprio tesoro. Il Tribunale di Siracusa ha disposto il sequestro dei beni, per un valore complessivamente stimato di circa 18.000.000 di euro.
Nel novembre del 2013 è stato colpito, unitamente all’imprenditore Giuseppe Mauceri, da Ordinanza di custodia cautelare in carcere e contestuale decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Catania – Sez. del GIP – perché attribuiva fittiziamente a quest’ultimo la titolarità di immobili e di quote societarie (cd. operazione Hermes). Mauceri, operatore nel settore dell’autotrasporto degli agrumi prodotti nell’area di Scordia (CT), fratello di Mario detto “u lintinisi” (il lentinese), già condannato per associazione mafiosa e ucciso nel 2009 ad Agnone Bagni (SR), è sempre rimasto ai confini della realtà associativa mafiosa annoverando precedenti penali solo per reati contravvenzionali o di scarso rilievo, ancorché sia stato più volte indicato dai collaboratori di giustizia per la sua contiguità a membri del “clan Nardo”. Si tratta del soggetto di fiducia tramite il quale il Fisicaro, durante la sua detenzione, ha continuato a gestire gli interessi del clan di appartenenza, dando indicazione dal carcere durante i colloqui.
La ricostruzione del profilo criminale del Fisicaro, unitamente agli approfonditi accertamenti patrimoniali svolti dal personale della D.I.A., hanno consentito di verificare la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati e gli investimenti dello stesso. In particolare l’uomo, pur detenuto, assumeva in via diretta ed immediata tutte le scelte imprenditoriali più significative per la vita delle società intestate fittiziamente al Mauceri, il quale puntualmente le eseguiva senza porle in discussione. Durante i colloqui in carcere con i familiari, Mauceri non era mai nominato, era indicato come ”u babbàleccu”, soprannominato così in codice e in virtù del suo balbuzziare.
La complessa attività investigativa è stata condivisa dal Tribunale di Siracusa che ha disposto il provvedimento ablativo in corso di esecuzione, riguardante il sequestro di beni stimati in circa 18 milioni di euro, consistenti in: 100% delle quote societarie della “MAUCERI TRASPORTI srl”, con sede legale in Catania, c.da Torre Allegra, compreso il patrimonio aziendale; quote societarie pari al 50% della società “Immobiliare Gagliola s.r.l.” con sede legale in Gravina di Catania (CT), vai San Paolo nr. 96/A; quote societarie pari al 50% della società “RAMA s.r.l.” con sede legale in Gravina di Catania (CT), via San Paolo nr. 96/A, subaffittuaria della “EUROSPIN SICILIA s.p.a.” per la gestione e conduzione di un supermercato sito in Scordia (CT); nr.1 capannone sito in Scordia (CT), contrada Gagliola, che ospita il locale supermercato EUROSPIN; nr. 10 (dieci) immobili (tra appartamenti, magazzini e locali adibiti ad uffici e garage); numerosi beni mobili registrati (50 mezzi pesanti, tra trattori e rimorchi, un camper e 6 autovetture), conti correnti e altri rapporti finanziari.
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23 Ottobre 2015, 07:15