27 Gennaio 2017, 17:03
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CATANIA – O erano in procinto di commettere un agguato o dovevano difendersi. Sono queste le due ipotesi a cui stanno lavorando gli investigatori dopo l’arresto di ieri notte di quattro persone e il sequestro di un arsenale a San Leone. Gli agenti delle Volanti hanno intercettato il commando armato fino ai denti in via Dell’Adamello, la presenza di alcuni tipi incappucciati ha attirato l’attenzione di un cittadino che ha chiamato il 113. I quattro per sfuggire alla cattura si sono rifugiati in un palazzo di via Dell’Adamello; i poliziotti li hanno raggiunti all’ultimo piano dello stabile e li hanno ammanettati.
Sullo sfondo della “chiamata alle armi” potrebbe esserci la gestione della fiorente piazza di spaccio di cocaina e marijuana di Corso Indipendenza. Potrebbero esserci fibrillazioni per il controllo dei confini di San Berillo Nuovo, storicamente sotto il dominio dei Cursoti Milanesi. E leggendo i quattro nomi finiti al centro dell’operazione della polizia c’è n’è uno che porta dritto al clan “degli scissionisti” creato dal defunto boss emigrato a Milano Jimmy Miano. Concetto Piterà, 51 anni, è un parente di quel Rosario Pitarà (ci sono errori di trascrizioni anagrafiche tra i fratelli) finito nel blitz Final Blow della Squadra Mobile Catania. Saru U Furasteri, così è chiamato nella malavita, indicato dalla magistratura tra i vertici dei Cursoti Milanesi.
Concetto Piterà è il figlio di Pippo, detto “Scimmia” o “Mbriaucu”, ammazzato venti anni fa, il 25 gennaio 1997 in una bettola di San Berillo Nuovo. Sarebbe stato punito, emerge da alcune inchieste di mafia, perché suo fratello Rosario non avrebbe fatto le condoglianze al boss dei Cappello Ignazio Bonaccorsi. Al capomafia, detenuto insieme a Pitarà a Bicocca, era morto il fratello.
I legami familiari riguardano anche Alfio Cristian Licciardello, 25 anni, è il nipote di Rosario Pitarà. La madre dell’arrestato è la sorella di uno dei capi dei Cursoti Milanesi.
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27 Gennaio 2017, 17:03