17 Dicembre 2013, 12:06
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PALERMO – “Basta, sono quattro mesi che i vigili urbani non ci danno tregua,- grida ai microfoni di Livesicilia Luigi Giaconia, il titolare della pescheria “Europa” di Corso Finocchiaro Aprile – siamo esasperati, non solo i clienti non si fermano più ma non riusciamo nemmeno a scaricare la merce dai camion”. Insieme al signor Giaconia altri cinquanta commercianti di una delle più animate vie commerciali di Palermo si sono organizzati per bloccare il traffico in direzione del tribunale. Davanti a tre transenne della nota panineria “Nino ballerino” hanno incrociato le braccia determinati a ostacolare la circolazione fino a quando il sindaco non aprirà un dialogo con loro.
“Dal 7 settembre i vigili si sono accaniti contro di noi, tutte le mattine dalle 7 alle 13 ci sono almeno due camion per i sequestri e una macchina, – continua Giaconia – gli agenti multano chiunque si fermi anche pochi istanti”. Accanto a lui prende la parola un anziano della zona, Domenico Massa, che indignato racconta la sua disavventura: “Ero fermo in macchina ad aspettare mia moglie che era entrata un momento al supermercato e i vigili mi hanno fatto la multa nonostante avessi il pass di disabile ben visibile”.
Il traffico nelle vie del centro di Palermo è completamente in tilt perché ad aumentare le difficoltà di circolazione dovute alla protesta non autorizzata dei commercianti di corso Finocchiaro Aprile si aggiunge la chiusura al traffico per le festività natalizie di via Maqueda.
L’azione di questa mattina era stata preceduta da un’altra iniziativa portata avanti dal farmacista Giuseppe Chiavetta che il 9 dicembre aveva scritto una lettera al primo cittadino firmata da una decina di commercianti che esercitano, come lui, su corso Finocchiaro. Pur riconoscendo l’impegno dell’amministrazione nel voler portare un po’ di civiltà in uno dei punti più caotici della città, il dottor Chiavetta lamentava che “adesso si sta esagerando: la presenza costante ogni mattina di tutti questi uomini della Polizia Municipale non permette più a nessuno di fermarsi nemmeno per pochi secondi”. “Noi commercianti del Corso Camillo Finocchiaro Aprile chiediamo che, pur nel rispetto delle regole civiche, ci sia un po’ di tolleranza – si legge sempre nella lettera – e che si consenta così a tutti i negozi commerciali di potere lavorare con una tranquillità”. Alle ore 13, il presidente della circoscrizione Fabio Teresi ha raggiunto i manifestanti con l’intento di aprire una tavolo di trattativa ma, afferma Giaconia, animatore della protesta, il presidio andrà avanti finché non verrà data loro la certezza che saranno ascoltate le loro istanze.
Piccata la replica del sindaco Leoluca Orlando: “L’assurda protesta dei commercianti di corso Finocchiaro Aprile non ha alcuna motivazione e fondamento, visto che gli interventi svolti in queste settimane dalla Polizia Municipale hanno avuto come obiettivo il contrasto dell’abusivismo commerciale e della sosta in doppia e terza fila che trasforma(va) la via in una sorta di camera a gas. Si tratta proprio di interventi di cui i commercianti che operano in regola con la legge dovrebbero essere contenti”. Il sindaco rincara la dose, aggiungendo che “i commercianti devono scegliere se farsi sobillare da qualcuno che sembra voler mostrare inutilmente i muscoli o se stare dalla parte della legalità. Una legalità – conclude – che mai come in questo caso è proprio ciò di cui i commercianti hanno bisogno per liberare sé stessi e la propria città”.
“Esprimiamo il massimo sostegno all’amministrazione, alla polizia municipale e alle forze dell’ordine e condanniamo iniziative come quella di oggi – dice Antonio Ferrante di Vivo Civile – quanto accaduto ci offende come cittadini e come associazione che difende i commercianti onesti di questa città. Siamo stati tra i primi a chiedere la presenza massiccia di forze dell’ordine nelle zone a rischio, a tutela della concorrenza leale, ma soprattutto dell’incolumità di tutti. Oggi più che mai siamo al fianco dell’amministrazione e delle forze dell’ordine in questa battaglia di civiltà, che deve vederci uniti oltre ogni divergenza. Il cammino verso la normalizzazione è ancora lungo, ma siamo certi che la maggior parte dei palermitani vuole una città civile. E’ necessario costituire un osservatorio sulle attività produttive, composto da associazioni ed istituzioni, che rappresenti la linea di demarcazione tra chi vuole che Palermo si risollevi all’insegna della legalità e del rispetto di tutti e chi invece continua ad approfittare della crisi e del caos per arricchirsi a danno dei cittadini onesti”.
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17 Dicembre 2013, 12:06