26 Novembre 2013, 19:57
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PALERMO – “Chiedo perdono per lui, per la ferocia di questo gesto che ha sconvolto l’intera comunità”. Sono le parole di una lettera scritta da Giovanni Porcello, il fratello di Angelo, assassino cinquantenne della farmacista Giuseppina Jacona, i cui funerali si sono svolti oggi, nella chiesa del paese Madonita. Si tratta di poche righe scritte a stampatello, di suo pugno. Frasi che implorano il perdono, che puntano alla consapevolezza dell’agghiacciante realtà: Blufi è stata privata di una donna diventata negli anni punto di riferimento per tutti, titolare dell’unica farmacia del piccolo paese.
Conta mille anime Blufi. Tutti coloro che sono nati e cresciuti in quel territorio la conoscevano. “Ha chiesto scusa per il fratello – dice il primo cittadino di Blufi, Calogero Brucato – inviando una lettera al Comune negli scorsi giorni. In vista del funerale il fratello di porcello ha voluto fare le proprie condoglianze in questo modo”.
E quelle righe sono state lette, oggi, durante la cerimonia. Gli abitanti del apese sono ancora sconvolti, le lacrime non si sono fermate e in tanti ricordano le continue richieste di denaro del pluripregiudicato alla Jacona. La farmacista, in base a quanto i conoscenti e residenti della zona hanno raccontato, non si sarebbe mai tirata indietro, aiutandolo economicamente.
Ma giovedì scorso, cento euro, non sarebbero bastati al 50enne che aveva portato con sé il fidanzato della nipote. I due avrebbero puntato al tesoretto da 250 mila euro della dottoressa, custodito in banconote all’interno di due scatole di scarpe. Ma gli inquirenti vogliono ancora chiarire chi possa essere stato a riferire ai due, a quanto ammontassero i soldi conservati dalla donna.
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26 Novembre 2013, 19:57