03 Luglio 2017, 12:56
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PALERMO – “Lo sviluppo e il rilancio del Mezzogiorno è e rimane la vera sfida del nostro Paese”, queste le parole del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, oggi presente nella sede palermitana di Sicindustria in occasione della seconda edizione del premio intitolato all’industriale siciliano Mimì La Cavera. “In questo sta la vera eredità di La Cavera – ha detto Boccia – aver posto la questione industriale al centro dell’attenzione del Paese a partire dal Mezzogiorno e la Sicilia, un segnale ancora attualissimo. E’ necessario cominciare ad utilizzare al meglio i fondi strutturali e investirli sulla questione industriale – ha spiegato il numero uno di Confindustria – così facendo sarebbe più semplice attrarre nuovi investitori. Questo consentirebbe non solo al Sud, ma anche al nostro Paese, di cominciare una nuova stagione di sviluppo”.
Il presidente di Confindustria incalzato dai giornalisti fa un punto sulla situazione economica del nostro paese e quali saranno le sfide nel prossimo futuro vista l’intensa stagione elettorale all’orizzonte: “L’Italia vive una fase interessante dal punto di vista economico – ha detto Boccia – ma ha comunque bisogno di un’accelerazione. Viviamo però una fase di incertezza dal punto di vista politico che speriamo si risolva. E’ necessario proseguire con le riforme che hanno portato degli effetti positivi sulla nostra economia – ha sottolineato l’industriale – un incremento del Pil, dell’export e dell’occupazione sono gli effetti di politiche selettive che vanno potenziate”. Sulle imminenti sfide elettorali Boccia ha le idee chiare: “Noi speriamo che le attività volte allo sviluppo economico del Paese non vengano coinvolte nelle lotte fra partiti – ha detto boccia – si costruisca una stagione di confronto sui contenuti di politica economica”. Il presidente di Confindustria però una piccola provocazione non evita di lanciarla: “Come si fa ad allearsi a sinistra con chi vuole smontare il Jobs Act e a destra con chi vuole uscire dall’euro? Forse è arrivato il momento di parlare di contenuti e di politiche economiche. L’Italia ha tutte le carte in regola per uscire dalla crisi – ha sottolineato Boccia – Tra l’altro la Brexit potrebbe essere una grande opportunità per il nostro Paese, ma anche per la Francia e la Germania. Potremmo essere i coprotagonisti di una nuova stagione riformista europea”.
Per il numero uno dell’associazione degli industriali italiani il ruolo di Confindustria in questa delicata fase politica è molto chiaro: “Noi non partecipiamo ai governi – ha detto Vincenzo Boccia – noi facciamo proposte e forniamo suggerimenti ai governi. Poi se qualcuno dei nostri esce dal mondo associativo e decide di vivere attivamente la politica del paese è una questione assolutamente personale. Per noi l’importante non è tanto partecipare alla stagione dei governi, quanto costruire un’idea e un progetto per l’interesse del Paese”. Per Giuseppe Catanzaro, presidente di Sicindustria, in Sicilia “il modello degli aiuti dei sussidi ha prodotto solo disagi sociali. Lo sviluppo deve essere sostenuto con scelte politiche mirate e selettive. E’ necessario cambiare approccio in maniera radicale soprattutto nell’ambito dei fondi, non conta la quantità, ma la qualità dei fondi investiti”. Lo sviluppo del Sud e della Sicilia, per Catanzaro, passa anche dalla sensibilità della politica: “Le campagne elettorali non devono bloccare lo sviluppo, da regole chiare e lotta strutturale alla criminalità”.
Insomma, come diceva Mimì La Cavera: “Quello che serve sono le industrie. Quelle e solo quelle possono salvare l’Isola”, con questo spirito sono state premiate tre aziende in tre diverse categorie: il premio “Competitività” è andato alla Sicily Food di Aragona in provincia di Agrigento. “Per aver saputo mettere a segno una innovazione di prodotto e di processo coniugando tradizione, tutela dell’ambiente e costante attenzione alle nuove richieste del mercato”. Nella categoria “Marchio storico” a primeggiare è stata la storica azienda palermitana Ipas, industria di panificazione e affini Spinnato. “Per aver avuto dal 1860 ad oggi la capacità di racchiudere nei prodotti del food Made in Sicily la cultura e la storia complessa di un’intera regione”. Infine la Coesin di Castellammare del golfo ha portato a casa il premio nella categoria “Start up”. “Per aver brevettato – si legge nella motivazione – un sistema innovativo di attivazione e controllo integrato per l’automazione industriale”. Menzione speciale per l’Avimecc di Modica che l’anno scorso aveva subito un incendio, “Per il coraggio, la determinazione e il senso di responsabilità con cui il management ha saputo affrontare lo stato di emergenza”.
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03 Luglio 2017, 12:56