19 Ottobre 2013, 14:54
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CATANIA – Anche il Sud può essere terra di talento, ricerca e innovazione. Una certezza sottolineata dalla presenza oggi, nella sede del Palazzo centrale dell’Ateneo Catanese, del presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini. Una visita istituzionale chiamata a mettere in luce l’esperienza scientifico-professionale di tre giovani intelligenze che si sono formate all’interno dell’università catanese. Una modalità per far conoscere nel dettaglio le ricerche di Luca Naso, CTO di Edisonweb, di Emanuele Francesco Pecora, PostDoctoral Scholar alla Stanford University, e del misterbianchese Filippo Caruso, ricercatore allo European Laboratory of Non-linear Spectroscopy dell’Università di Firenze e coordinatore nazionale di un progetto di ricerca finanziato nell’ambito del programma ministeriale “FIRB-Futuro in Ricerca”.
Tre storie di sicura eccellenza. Un giudizio condiviso senza tentennamenti dal rettore Giacomo Pignataro: “Sono tre giovani – spiega nella sua prolusione- che, senza sciorinare cifre noiose, rappresentano le storie di tanti altri, che hanno studiato e stanno studiando nella nostra università, e che hanno conseguito dei risultati importanti. Di ciò mi si consenta di esprimere l’orgoglio, non solo mio personale, ma quello di una intera comunità”. Un esempio che, nelle parole del Rettore, vale come modello per gli studenti dell’ateneo: “Oggi vogliamo sfidare la crisi con fiducia, con realismo, con impegno. Dobbiamo farlo assumendo tutti la responsabilità di creare un’opportunità vera di futuro per i nostri giovani”.
“C’è un solo invito – esordisce Laura Boldrini davanti ad un aula magna sovraffollata- che vorrei rivolgere alla stampa: parlate di loro, fate conoscere il loro ottimismo e la loro volontà di emergere. Sono loro che ci daranno la giusta ricetta per uscire da questa Crisi”. Nonostante l’appello rivolto agli operatori dell’informazione, il presidente della Camera non si è sottratta, però, ad una doverosa analisi del contesto di precarietà attuale che avvolge il paese: “Dobbiamo prendere atto di come il modello di sviluppo sia mutato. Oggi bisogna puntare alle eccellenze, per farlo è necessario il contributo della buona politica. Il dovere della ricerca – argomenta- passa sia dallo Stato, ma anche dai privati. Si devono sostenere le imprese abbassando, magari, le tasse. Oppure, garantendo un più facile accesso al credito legale per chi vuole scommettere sulle proprie capacità”.
Una ricetta, quella del presidente della Camera, che ha poco a che vedere con i paradigmi delle politiche di austerity attuate in Europa negli ultimi anni: “Non possiamo pensare di essere competitivi tagliando sui diritti. Oggi la gente non è più nelle condizioni di vivere con la giusta dignità. Bisogna favorire un maggiore ingresso delle donne nel mondo del lavoro. Lo dicono tutte le statistiche – aggiunge la terza carica dello Stato- dove c’è più autonomia delle stesse donne, c’è più produttività. Questo, sia chiaro, non è femminismo”. La Boldrini anche da Catania ha voluto insistere sui temi che riguardano un utilizzo dell’immagine pubblicitaria delle donne utile affinché si “possa restituire loro una maggiore dignità”. In ultimo si è concessa una battuta sulla scelta delle concorrenti di Miss Italia di indossare una maglietta in aperta contestazione con le uscite estive del presidente della Camera sul concorso di bellezza più amato del paese: “Bene, che si siano messe una t-shirt – sorride la Boldrini- è già un successo”.
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19 Ottobre 2013, 14:54