13 Giugno 2016, 14:40
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PALERMO – È una giallo che ha fatto alzare il livello di guardia. Un uomo che se ne va in giro con una bomba a mano è un fatto tanto insolito quanto allarmante. “L’ho trovata per strada in via Messina Marine”, ha detto Raffale Lo Nardo che comparirà davanti al giudice domani per la convalida dell’arresto.
Sabato scorso Lo Nardo era in sella ad uno scooter quando i poliziotti gli hanno intimato l’alt in via Archimede. Lo pedinavano da ore, allertati da una fonte confidenziale. L’uomo nascondeva la bomba a mano, di quelle in dotazione all’esercito, tra le gambe e non nel bauletto come era inizialmente emerso. Era dentro una scatola di metallo, protetta dalla segatura.
Agli agenti Lo Nardo non solo ha detto di avere trovato l’ordigno per strada, ma che che prima avrebbe tentato invano di venderla e poi voleva disfarsene. Solo che, ecco perché la sua versione appare al momento poco credibile, per sbarazzarsi della bomba aveva scelto non una stradina di periferia, ma la centrale via Libertà.
Altro particolare: i poliziotti della Squadra mobile, coordinati dal pubblico ministero Roberto Tartaglia, hanno scoperto che Lo Nardo aveva lasciato a casa il suo telefonino dual sim. Gli inquirenti non credono a una dimenticanza. Si potrebbe ipotizzare, invece, che l’arrestato non volesse essere localizzato tramite i tabulati telefonici. L’ordigno era perfettamente funzionante e conteneva, oltre a 30 grammi di tritolo, delle schegge di metallo.
Adesso si scava nel passato di Lo Nardo che ha precedenti per droga. Fu coinvolto in un’inchiesta per associazione a delinquere finalizzata alo spaccio di droga. Era la stessa inchiesta che vide coinvolto Davide Romano, il picciotto di Borgo Vecchio che nel 2011 venne prima torturato, poi ucciso e infine abbandonato dentro il bagagliaio di una Fiat Uno nella zona di corso Calatafimi. Era nudo, con le mani e i piedi legati.
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13 Giugno 2016, 14:40