Bomba ecologica a Monte Pellegrino| La Difesa pronta a intervenire

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19 Settembre 2012, 18:20

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PALERMO – Adesso c’è la conferma. Le dodici mega cisterne risalenti alla seconda Guerra mondiale sotterrate alle falde di Monte Pellegrino sono una bomba ecologica. La presenza di idrocarburi ha superato la soglia di contaminazione. I tecnici dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, hanno verificato che il terreno è inquinato. C’è anche una buona notizia: il ministero della Difesa ha fatto sapere alla Procura, che ha aperto un’inchiesta, di essere pronto a intervenire per ripulire i pozzi ricolmi di carburante e combustibili vecchi di settanta anni.

La Marina militare, proprietaria del terreno che ricade nel cuore della Riserva di Monte Pellegrino, si accollerà l’onere della bonifica dell’area inserita tra i beni del demanio prossimi alla dismissione. Prima, però, bisognerà fare una ricognizione. E soprattutto si dovrà capire come intervenire e quanti soldi ci vorranno. Il punto è che la situazione, alla luce dei rilievi finiti sul tavolo del pubblico ministero Geri Ferrara, richiede tempi veloci. Le cisterne sono vetuste. In un caso la copertura in cemento armato è crollata. Si è formata una voragine larga decine di metri, piena di liquido nero, pericoloso e maleodorante.

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Negli anni della Seconda guerra mondiale nelle cisterne veniva conservato il carburante da utilizzare per le navi da guerra che avrebbero dovuto stazionare, in caso di necessità, al largo del porticciolo dell’Acquasanta. Le cisterne sono scavate nella montagna che in tutta la zona segue un linea innaturale. Viste dall’alto sembrano dei terrazzamenti.

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19 Settembre 2012, 18:20

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