Boom di furti di energia elettrica | In 18 mesi 230 arresti in città

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26 Aprile 2015, 06:25

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PALERMO – Magneti che rallentano il conteggio del consumo di energia, sistemi rudimentali allacciati alla rete d’illuminazione pubblica, collegamenti abusivi all’impianto del vicino di casa e, addirittura, l’innovativa modifica del software del contatore. Gli escamotage illeciti per abbattere i costi in bolletta sono i più svariati e, a Palermo, sono stati in 230, in un anno e mezzo, i ladri di luce scovati dai carabinieri.

Tra questi ci sono trentacinque donne, tra cui diverse casalinghe, e 195 uomini. Sono impiegati, disoccupati, pensionati, commercianti, ambulanti, ristoratori, panettieri, macellai, baristi, giostrai, fruttivendoli, titolari di associazioni sportive, pregiudicati e persone sottoposte agli arresti domiciliari nonché nullafacenti e cittadini extracomunitari. Da una categoria all’altra, tutti avevano trovato il modo per illuminare la propria casa o attività commerciale senza sborsare un centesimo.

Ma non solo, perché anche utilizzare gli elettrodomestici non costava nulla, così come realizzare piantagioni di Cannabis, alimentate con sistemi di areazione ed illuminazione rigorosamente allacciati alla rete elettrica Enel. Sono stati numerosi, negli ultimi mesi gli interventi in appartamenti in cui vigeva l’illegalità più assoluta. I carabinieri si sono trovati in sette diversi episodi di fronte a stanze trasformate in vere e proprie serre di marijuana e ogni volta all’arresto per droga si è aggiunta l’accusa di furto di energia elettrica.

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In alcuni casi è bastato scovare un ladro di luce per scoprirne alle sue spalle degli altri. Basti pensare che durante l’ultimo intervento nella zona della Marinella i militari hanno denunciato venti persone, tutte residenti nello stesso palazzo. Phon, forni, pompe di calore ed ogni altro elettrodomestico, veniva utilizzato in quello stabile a più non posso: il costo zero in bolletta era assicurato. Oltre agli arresti, poi, ci sono le denunce a piede libero, che nello stesso arco di tempo ammontano a 186.

Tra questi ci sono i titolari di due bar e di otto macellerie della città. Ma anche due artigiani e il proprietario di una panineria. Altrettanto variegate le attività commerciali i cui titolari sono finiti in arresto, ovvero un cantiere edile, nove panifici, una bottega di lavorazione metalli, tre auto-carrozzerie, un centro scommesse, quindici bar, due sale giochi, cinque pizzerie, un internet point, altre dieci macellerie, due pescherie, tre rosticcerie, una pasticceria, un ingrosso di prodotti ittici, due pub, un’azienda fungaia, una ditta che produce bottiglie di plastica, un supermercato, due rivendite di surgelati, un ristorante, una edicola, una rivendita di frutta e verdura e, infine, un albergo-ristorante.

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26 Aprile 2015, 06:25

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