Boss liberi e armi: è allerta | Il procuratore mette in guardia i pm

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28 Giugno 2016, 17:37

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PALERMO – Allarmismo no, stato di allerta sì. Il procuratore di Palermo, Francesco Lo Voi, prende carta e penna e scrive a tutti i pubblici ministeri dell’ufficio per invitarli a “prestare particolare attenzione ai profili di sicurezza”. L’ipotesi, perché al momento è tale, è che ci sia “fibrillazione all’interno dei ambienti criminali anche legati a Cosa nostra”.

Lo Voi elenca una serie di episodi, alcuni dei quali già noti alle cronache, dei quali non si ha ancora “una lettura investigativa completa”. Un uomo fermato al porto appena sbarcato dalla Germania con una pistola calibro 357 magnum e centinaia di cartucce sotto il sedile, un altro bloccato in motorino con una bomba a mano in dotazione all’esercito.

Non sono solo questi, però, gli episodi che spingono Lo Voi a parlare di “fibrillazione”. Nella lettera si fa riferimento “all’arresto di alcuni soggetti in possesso di numerose armi da fuoco” (uno di loro anche in grado di modificarle e preparare le munizioni). Ed ancora rapine, incendi di auto e terreni sequestrati alla mafia. Tutti episodi che messi insieme “lasciano ipotizzare l’esistenza di una qualche fibrillazione”.

Non ci sono segnali che indicano “chiaramente” l’intenzione di Cosa nostra di “tornare ad alzare il livello dello scontro con lo Stato”, ma “l’esperienza del passato impone di prestare la massima attenzione ad ogni segnale che possa costituire indice di un pericolo per l’incolumità delle persone”.

Attenzione massima verso i “mafiosi scarcerati”, e sono tanti quelli tornati in circolazione dopo avere finito di scontare la pena, ma anche “all’incremento dei contatti” fra personaggi di mandamenti e province diverse. La fibrillazione potrebbe essere l’effetto di “contrasti interni, i cui contorni sono da definire”.  Poi, “pari attenzione, in considerazione del rischio di eventi criminali legati fenomeni estremistici di natura pseudo religiosa, dovrà essere prestata su tale versante”.

Attenzione, ma niente allarmismi “allo stato del tutto ingiustificati”. La lettera è stata spedita anche al procuratore generale Roberto Scarpinato e insieme hanno avvertito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella missiva consegnata brevi manu a ciascuno dei pm in servizio a Palermo, non solo a quelli della Direzione distrettuale antimafia, il procuratore fa anche un elenco delle precauzioni da adottare. Nulla che possa essere reso pubblico e che riguarda anche il comportamento della vita di tutti i giorni al di fuori del Palazzo di giustizia.

*Aggiornamento ore 19.02
“Non c’è nessun allarme e qualunque diversa interpretazione è del tutto ingiustificata. C’è solo l’esigenza, normale per una città come Palermo e per un ufficio giudiziario come quello di Palermo, di non abbassare la guardia e di saper leggere con occhio critico ogni notizia di reato che ci arriva in Procura. E’ solo questo lo spirito della nota inviata ai colleghi”. Lo dice il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi a proposito della nota in cui ha invitato i pm del suo ufficio a tenere alta l’attenzione a seguito di alcuni episodi di cronaca che si sono verificati nelle ultime settimane in città.

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28 Giugno 2016, 17:37

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