Boss catanese al 41 bis positivo (per la seconda volta) al Covid-19 - Live Sicilia

Boss catanese al 41 bis positivo (per la seconda volta) al Covid-19

Antonio Tomaselli è detenuto al carcere di Opera. La notizia è trapelata nel corso del processo d'appello Chaos.

CATANIA – Antonio Tomaselli, detenuto al 41 bis nel carcere di Opera, è positivo al Covid-19. È la seconda volta da quando è cominciata la pandemia in Italia. La notizia è trapelata oggi nel corso dell’udienza del processo d’appello Chaos all’aula bunker di Bicocca. La Corte d’Appello, informata della positività dell’imputato, ha infatti dovuto stralciare la sua posizione assieme a quella di Antonio Mangano, Salvatore Catania e Cirino Rizzo. Il delfino degli Ercolano, non è il solo imputato quindi che è risultato contagiato.

Antonio Tomaselli, già condannato in primo grado (e per cui i pg Angelo Busacca e Iole Boscarino hanno chiesto la conferma), è ritenuto il delfino degli Ercolano. E avrebbe, secondo l’accusa, gestito ‘la carta’ del clan Santapaola-Ercolano dal 2016 al novembre 2017 quando è stato arrestato nel bltiz del Ros dei Carabinieri. Monitorato, seguito, pedinato. Antonio Tomaselli, penna bianca, ha partecipato a summit e risolto tensioni molto acute con altri clan. Dai Mazzei ai Laudani. Un nome quello di Antonio Tomaselli che ritroviamo già in vecchie inchieste. Non è l’ultimo arrivato insomma. Lui avrebbe avuto il carisma criminale per gestire gli affari della cupola di Cosa nostra della Sicilia Orientale, mantenendo i rapporti anche con gli alleati Lentinesi del clan Nardo e con i calatine delle famiglie di Palagonia e Caltagirone. 

Insomma nemmeno le sbarre del 41bis hanno fermato la quarta ondata del Covid-19. Il boss – che è sotto misura cautelare solo per questo processo – è stato già contagiato lo scorso anno. 


Il difensore di Antonio Tomaselli, l’avvocato Giorgio Antoci, contattato al telefono si trincera in un secco “no comment”. Da fonti di LiveSicilia l’imputato sarebbe risultato positivo al tampone già lo scorso 11 gennaio. La difesa avrebbe già fatto istanza alla Corte d’Appello di sostituzione della misura per “incompatibilità della detenzione in carcere” viste le sue condizioni di salute, oggi aggravate dalla “reiterata infezione da Covid-19”. La decisione non sarebbe stata ancora presa.


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