01 Agosto 2023, 12:54
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PALERMO – Restano in carcere il boss Salvo Genova e il commercialista Giuseppe Mesia. Per il primo, difeso dall’avvocato Jimny D’Azzò, è però caduta una ipotesi di estorsione. La decisione è del Tribunale del Riesame di Palermo. Entrambi sono stati arrestati nelle scorse settimane in un blitz della squadra mobile. Secondo l’accusa, che ha superato il vaglio del riesame, Genova avrebbe ripreso in mano il potere nel mandamento di Resuttana dopo avere scontato una lunga pena. Mesia sarebbe stato una sorta di consigliere economico del mafioso.
Sul commercialista i riflettori della Direzione distrettuale antimafia si sono accesi nel 2019. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato, Mesia aveva respinto l’accusa di fare parte della famiglia mafiosa di Resuttana e giustificato con l’amicizia la sua trasferta a Milano nel giorno in cui Genova, nel marzo 2919, fu scarcerato. Tornarono insieme a Palermo e iniziarono le intercettazioni della polizia.
L’episodio che non ha retto al vaio del Riesame è una tentata estorsione subita da un architetto, ipotesi che era già caduta per altri indagati. La presunta vittima denunciò di avere ricevuto minacce mentre costruiva alcune ville in via Castelforte, a Palermo. Si era rivolto all’impresa di Giuseppe Di Maria (scarcerato nei giorni scorsi) per gli scavi ed erano sorti dei contrasti sui pagamenti. “Cornuto e sbirro, non ti prendo a legnate perché poi mi vai a denunziare”, gli avrebbe detto Di Maria. In un’altra occasione lo aveva “guardato con aria di sfida”.
Agli atti dell’inchiesta ci sono una serie di intercettazioni. Il 18 aprile 2019, un mese e mezzo dopo la scarcerazione di Genova, Mesia fu incaricato dal boss di trattare la vendita di una gelateria a Palermo che stava a cuore all’anziano boss Michele Micalizzi, reggente della famiglia mafiosa di Partanna Mondello. Genova mise subito le cose in chiaro: “E tu che fai… il ruffiano a lui?”. Il commercialista lo tranquillizzò: “Ma secondo te io perché io sto chiedendo a te…? Perché non mi sono mosso, perché non ci sono andato? Perché se noi non noi parliamo io non faccio”. D’altra parte, diceva, “lui è più alto di Michele… quello qua non è nessuno”. Frasi che cristallizzerebbero il ruolo di capomafia di Genova.
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01 Agosto 2023, 12:54