Botti di San Silvestro, assicurarsi dell’etichetta |Polizia di Stato: “Divertiamoci in sicurezza”

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29 Dicembre 2013, 15:19

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CATANIA – Esattamente un anno fa i botti di Capodanno causarono in Italia 2 morti e 361 feriti. Un vero e proprio bollettino bellico. Perché se l’idea è quella di festeggiare in allegria il nuovo anno, in pochi istanti la festa può diventare dramma. C’è il botto, spesso l’incoscienza, il fumo, le urla e la corsa in ospedale. In un attimo la gioia si trasforma in tristezza, l’euforia in dolore.

Per evitare che anche quest’anno la notte di San Silvestro diventi dramma la Polizia di Stato ha aperto una campagna di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani. Campagne informative scolastiche, cartelloni pubblicitari e video virali diffusi sui principali canali internet.

I DATI. A Catania l’anno scorso sono stati ben nove i feriti procurati dai botti di fine anno, tre dei quali con prognosi riservata per problemi agli occhi, 16 feriti a Palermo, per lo più ragazzi tra i 10 e 16 anni, un ferito a Siracusa e a Messina. Ed anche se il primato degli incidenti causati dai botti nella notte di San Silvestro spetta a Napoli (che ha una consolidata tradizione pirica, qui infatti dal 2001 al 2010 sono stati contati 6 morti e 721 feriti a causa dei fuochi d’artificio) è vero pure che la Sicilia, e Catania nel dettaglio non scherzano. Appena una settimana fa, la notte di Natale, infatti, è stata sfiorata la tragedia a Paternò, come documentato nelle nostre pagine, proprio qui i medici del “Santissimo Salvatore” non hanno potuto fare altro che amputare la mano sinistra ad un ragazzo di 25 anni rimasto travolto dall’esplosione di un petardo, feriti la stessa sera anche una casalinga ed un anziano.

Ma quali sono le regole da seguire? Quali prodotti acquistare e come utilizzarli?

“Innanzitutto cautela – spiega l’ispettore Giuliano Tosatti dell’ufficio Armi ed Esplosivi di Roma in uno dei tanti video virali diffusi dal canale ufficiale della Polizia di Stato – non raccogliere mai materiale da terra, sensibilizzando soprattutto i più piccoli a non farlo”.

Si ricorda infatti che alla polvere pirica, assorbendo l’umidità esterna, è sufficiente un minimo attrito o addirittura che venga toccata dalla cenere calda di una sigaretta per fare in modo che l’ordigno si attivi. Fondalmentale poi che gli esplosivi vengano acquistati non soltanto in esercizi commerciali, ma in luoghi autorizzati, evitando prodotti cinesi.

“Bisogna comperare oggetti certificati con marchio CE e dotati di etichetta italiana nella quale deve essere precisato nome del fabbricante, luogo di produzione, numero di categoria e quantità di esplosivo contenuto – prosegue Tosatti – Altra regola fondamentale è il non improvvisarsi degli esperti, scegliere dunque fuochi d’artificio di categoria bassa ovvero 1 cioè d’uso casalingo (ne esitono di categoria 2, 3 e 4)”.

I rifornitori catanesi autorizzati, dal canto loro, ad ogni vendita, assicurano, non fanno che raccomandare il giusto utilizzo dell’ordigno, vietando – come da legge – l’acquisto a minori di 14 anni, ma è anche vero che da giorni ormai ad ogni angolo delle strade i venditori ambulanti abusivi non si contano più. Ed il grosso pericolo ogni anno viene rappresentato proprio dai botti proibiti, oggetti estremamente pericolosi e alla portata di tutti.

I DANNI. Ustioni, ferite alle dita, alle mani, ferite gravi agli occhi e al viso, lesioni al timpano sono soltanto alcuni dei danni maggiormenti diagnosticati nel corso della notte di San Silvestro. Ma non è tutto: ogni anno, infatti, si registrano centinaia di casi ancor più gravi con amputazione delle dita (spesso pollice, indice e medio), dell’intera mano e, a volte, a causa delle infezioni dell’intero arto.

Tra le “bombe illegali killer” peggiori degli ultimi anni si ricorda la Bomba Cavani. Un vero e proprio ordigno che prende il nome dall’ex calciatore del Napoli. Si tratta di un cilindro alto 40 centimetri e che può contenere fino a 4 chili di polvere pirica. Quando esplode ha un effetto devastante, il suo valore si aggira attorno ai 5/10 euro, ma viene venduto a 100 euro circa. “La Bomba Cavani – conclude l’ispettore Tosatti – se deflagra all’interno di un’automobile, ne provoca la totale distruzione. Se viene accesa in strada, invece, crea un cratere e i pezzi vengono proiettati fino a 150 metri di distanza».

 

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29 Dicembre 2013, 15:19

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