Bramanti va in Questura | “De Luca sta mentendo”

di

16 Giugno 2018, 13:06

2 min di lettura

PALERMO – “La piega che sta prendendo questa campagna elettorale mi preoccupa, così come mi inquieta un clima che non rende più sereno né me né i miei affetti più cari. Ma più di ogni altra cosa mi preoccupa il futuro di Messina. Non mi allarmano soltanto le fake-Cateno su promesse che sa di non poter mantenere (il casinò a Palazzo Zanca o i tram volanti), mi inquieta soprattutto un clima di dileggio e denigrazione dell’avversario, che ha esacerbato gli animi della piazza e che ieri m’ha visto costretto a recarmi dalle forze dell’ordine”.

Articoli Correlati

Lo dice in una nota Dino Bramanti, candidato a sindaco di Messina nel ballottaggio del prossimo 24 giugno con Cateno De Luca. “Se inciti la piazza, prima o poi ci sono rischi che vanno ben oltre gli insulti e le minacce dei leoni da tastiera che da due mesi imperversano contro me e la mia famiglia. Per questo – aggiunge – mi sono recato in prefettura e in questura e ho appreso che fake-Cateno non si è limitato nei comizi a dire fandonie sui casinò, ma, dopo aver indirizzato le solite calunnie nei miei confronti è andato oltre: si è inventato una scorta che non esiste e che nessuna forza dell’ordine gli ha mai dato. E’ arrivato persino a dire di aver trovato manette appese alla sua porta e che sarei stato io il mandante. Non vorrei che la sua delirante fantasia continuasse a galoppare sempre più rapidamente verso una china che è pericolosa per tutti noi”. “Sono preoccupato per le centinaia di famiglie di chi lavora nelle partecipate che il cantastorie De Luca vuole chiudere, per le famiglie di chi lavora al Comune e nelle circoscrizioni – conclude – e che non hanno alcuna possibilità di essere trasformati in ‘croupier’. Serve la verità, anche se magari non è così allettante come un comizio di Cetto La Qualunque”.

Pubblicato il

16 Giugno 2018, 13:06

Condividi sui social