Bravo Palermo, ma che fatica

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11 Dicembre 2010, 19:51

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Un Palermo surgelato nel primo tempo e vivo nel secondo. La buona notizia sono i tre punti col Parma privo di Pasquale Marino, colpito da un lutto familiare (è morta la mamma). Per il resto, i soliti limiti risaputi e i consueti pregi. Il Palermo è una squadra giovane che vive di fisiologici alti e bassi, con relativi cali di concentrazione. Cosucce che si superano con l’età. L’altra questione è annosa, ma tanto la musica non cambia. I rosa avrebbero bisogno di ricambi all’altezza. Quando mancano i papaveri, entra qualche crisantemo (Cassani, Migliaccio, per dire, si sente quando non ci sono). E si vede.

Pronti e via. Il gol del veterano Lucarelli (di testa, solissimo in area) gela il già ghiacciato “Barbera”. Lo pseudo-Palermo di scena dovrebbe reagire, ma si comporta come un pugile suonato. Non è veloce, non è aguzzo, non è niente. E’ una sostanza molliccia che si disintegra contro il muro ducale. Sulle fasce non scalpita più nessuno. Il Parma le intasa e non permette il transito. La manovra muore sulla trequarti per incapacità di trovare varchi. E finisce che il modesto Parma va vicino al secondo gol. Il ricciolino Angelo scocca un diagonale a pochi passi da Sirigu. Totò con le terga a terra osserva annichilito il pallone. Fuori di un soffio.

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Ripresa. Entra Pinilla al posto di un Pastore in crisi di identità, è la mossa che risolve la partita. Giusto così. Rossi prova l’ariete. I cross arriveranno? Intanto arriva il gol. Percussione centrale di un valoroso Nocerino. Miracolo di Mirante. Ancora Nocerino, palla a Pinilla a porta vuota. Rete. L’ariete incorna il Parma. Il raddoppio di Miccoli è una inaspettata lama nel buio rosanero, nel garbuglio di una partita confusa. Fabrizinho fa sempre la differenza. Lancio lungo e rimpallo al limite dell’area, dopo un colpo di testa del prezioso Pinilla. Il tiro di controbalzo è magnifico e imprendibile per il volo di Mirante.

Adesso il Palermo gioca sulle ali del suo giovanile entusiasmo, dopo essersi psicologicamente sbloccato. E non si ferma più. Palla filtrante per Ilicic decentrato. Tiro ambizioso verso l’angolo opposto: traversa. Il Parma si rianima. Crespo ci mette la zampa su angolo a due metri dalla porta.  Sirigu fa una roba che manco Superman. Un intervento alla Padre Pio. Altra ottima parata su stoccata velenosa di Candreva. Si procede a strappi – c’è tempo per registrare il tre a uno di testa di Kasami, in cooperazione con Zaccardo –  fino al fischio finale di Gava. Tre punti in saccoccia, ma quanta fatica, con le solite note: buone e dolenti. E’ lecito, comunque,  gioire.

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11 Dicembre 2010, 19:51

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