Bronte, ucciso a tredici anni | L’assassino: “Che fesseria…”

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02 Agosto 2010, 09:58

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Orrore a Bronte, per l’accoltellamento mortale di un tredicenne da parte di un sedicenne. I motivi che hanno portato all’uccisione del tredicenne Matteo Galati, secondo quanto accertato dai carabinieri, sarebbero “apparentemente futili”. Alla base ci sarebbero le frequentazioni di una ragazza, coetanea della vittima. L’accoltellatore B.R., sedici anni,  si è costituito poco dopo l’accaduto ai carabinieri, ai quali, scosso per il delitto, ha detto che non era sua intenzione uccidere il tredicenne ma solamente spaventarlo. Il ferimento è avvenuto nel centro storico di Bronte, nei pressi di piazza De Gasperi, luogo di ritrovo per i ragazzi della zona, che la sera è gremita fino a tarda ora. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, l’accoltellatore e la vittima si sono incontrati nella piazza e poi si sono allontanati assieme a una terza persona. Dopo un’accesa discussione, è seguita colluttazione, al culmine della quale il sedicenne ha tirato fuori dalla tasca il coltello e ha colpito la vittima. Un amico tredicenne della vittima ha cercato di disarmare l’accoltellatore, ma è stato ferito a una mano. Matteo Galati, nonostante fosse gravemente ferito, ha percorso una scalinata fino a piazza De Gasperi e poi si è accasciato al suolo, lì è stato soccorso dai passanti e portato in ospedale insieme all’amico ferito. I carabinieri, che conducono le indagini hanno descritto l’accoltellatore come “un sedicenne che ha maturato la sua adolescenza in un ambiente familiare non proprio dei più opportuni”. Il padre si troverebbe in carcere per gravi reati. Il padre della vittima è un carrozziere. L’abitazione dei Galati si trova nella periferia del paese e da stamattina è meta di amici e parenti. I familiari non hanno voluto parlare con i giornalisti e si sono chiusi nel loro dolore.

Il dolore degli amici
Le stradine del centro storico di Bronte dove è avvenuto l’omicidio di un tredicenne da stamattina è meta di numerosi ragazzini, alcuni dei quali in lacrime, che commentano sottovoce il delitto avvenuto la notte scorsa. Nel punto dove Matteo è caduto sono stati deposti dei mazzi di fiori, accanto alle pozze di sangue. “Matteo era un bravo ragazzo”, dice Laura, 15 anni, amica della vittima che ha parlato con i giornalisti. “Era – aggiunge – un ragazzo troppo buono, ho saputo quello che era successo perché stanotte alle due mi ha svegliato mio fratello raccontandomi che aveva tentato di soccorrere Matteo”. Gli abitanti di Piazza De Gasperi, parlando con i giornalisti, hanno detto che la piazza la sera è frequentata da numerosi giovani, che però non hanno mai dato problemi. Una compagna di classe della vittima dice: “Era il migliore. Era amico di tutti e aveva un’attitudine a mettere pace tra le persone”.

Il padre
“Mi hanno svegliato di notte, sono andato in ospedale ed ho trovato questa ‘sorpresa’. Non so ancora cosa provo. Mio figlio era un tipo tranquillissimo, un ragazzo educato con tutti”. Lo ha detto in una intervista all’emittente televisiva Telecolor Rosario Galati, il padre di Matteo, il tredicenne accoltellato a morte la notte scorsa a Bronte da un ragazzo di 16 anni. “Matteo – ha continuato il padre – era stato promosso in terza media. Era un ragazzo che studiava e alla fine dell’anno scolastico mi aveva chiesto in regalo le cose che chiedono i ragazzini della sua età, una Playstation e cose del genere”.

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La lite dei giorni scorsi
Il sedicenne avrebbe colpito Matteo all’addome usando un coltello con una lama lunga cinque centimetri. I carabinieri hanno accertato che nei giorni scorsi Matteo Galati aveva avuto un alterco con un altro tredicenne che si sarebbe rivolto al sedicenne chiedendo il suo appoggio. Il tredicenne ferito, A. S., è ricoverato nel reparto di Chirurgia Plastica dell’ospedale Cannizzaro. La coltellata gli ha danneggiato i tendini della mano destra. I medici lo hanno sottoposto ad un intervento chirurgico. Secondo quanto accertato finora dai militari i “rivali” in amore sarebbero stati proprio la vittima e il ragazzo con il quale aveva litigato qualche giorno fa, suo coetaneo. Quest’ultimo, dopo l’alterco, avrebbe chiesto “protezione” al sedicenne che la notte scorsa si è presentato in piazza per un “chiarimento” con il tredicenne sfociato nel sangue. Matteo Galati è stato ucciso con una sola coltellata all’addome.

Le parole dell’assassino
Quando la notte scorsa si é presentato ai carabinieri, dopo aver colpito Matteo Galati, il sedicenne, ancora scosso per l’accaduto, ha detto: “Ho fatto una fesseria. Non volevo arrivare a questo”. L’assassino credeva di aver solamente ferito Matteo. I carabinieri stanno indagando per accertare se l’omicida si sia armato del coltello in vista dell’incontro che avrebbe dovuto avere con Matteo.

(Fonte Ansa)

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02 Agosto 2010, 09:58

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