30 Gennaio 2013, 17:59
9 min di lettura
CATANIA. Una ridda di polemiche interminabile. Del resto, era prevedibile. Il declassamento nel Piano nazionale degli aeroporti degli scali di Fontanarossa e Comiso ha scatenato prese di posizione al vetriolo ed una certezza: quella che la Sicilia esce fortemente ridimensionata da un atto di indirizzo che la dice lunga su quello che potrebbe essere il presente dei trasporti sull’isola. Segnaliamo, in tal senso, alcuni comunicati che si riferiscono proprio alla decisione del Ministero giudicata senza mezzi termini una posizione “scellerata”.
Cominciamo da ConfIndustria che chiede un intervento diretto del Governatore Crocetta: “Il governo regionale faccia valere le ragioni della Sicilia e intervenga con forza per evitare che l’aeroporto di Fontanarossa diventi scalo di serie B”. Confindustria Catania Apindustrie Catania e Confesercenti, intervengono così sul Piano aeroporti esitato ieri dal governo che in base alle direttive dell’Ue classifica lo scalo catanese non strategico per l’Europa. “E’ una scelta francamente indecifrabile e anti economica che cittadini e imprese non possono accettare passivamente. Non si comprende come il primo scalo del Mezzogiorno, che serve 7 delle 9 province dell’isola con quasi 7 milioni di passeggeri l’anno, venga marginalizzato da scelte burocratiche in evidente contrasto con i numeri e con le prospettive di sviluppo di un’ area, come quella della Sicilia orientale, a forte vocazione imprenditoriale. In sede di Conferenza Stato- Regioni, dove l’atto di indirizzo del governo va trasmesso per la necessaria intesa, la Sicilia dovrà far sentire forte la propria voce e scongiurare il rischio che un pezzo della nostra economia perda l’ennesima occasione di crescita e di sviluppo. In questo percorso, le imprese saranno al fianco del governo regionale e sosterranno ogni scelta utile ad assicurare allo scalo aeroportuale catanese adeguate prospettive di crescita e competitività nel panorama nazionale”.
Sulla questione, interviene anche ConfCommercio:
“Un’altra truffa ai danni della Sicilia Orientale. Declassati gli aeroporti di Catania e di Comiso nel nuovo Piano per lo sviluppo aeroportuale varato dal ministro dei Trasporti Corrado Passera che fissa a 31 gli scali di interesse nazionale. Ferma protesta del presidente di Confcommercio Sicilia Pietro Agen per le decisioni europee e nazionali che di fatto hanno declassato la Sicilia Orientale ad area marginale per quanto riguarda il trasporto aereo. “È necessaria – dice Agen – una grande mobilitazione delle forze sociali e delle rappresentanze politiche per far capire che il sistema aeroportuale Catania / Comiso rappresenta un unicum che serve sette province siciliane, un elemento essenziale per lo sviluppo dell’isola e, non dimentichiamolo, un elemento strategico per impedire che in caso di eruzione dell’Etna l’intera area ionica resti di fatto isolata con danni probabilmente irreparabili. È inutile parlare di turismo senza infrastrutture adeguate, facciamolo capire a chi di dovere”.
Gli interventi della politica. Il deputato regionale Toti Lombardo (Mpa):
“Tanto l’esclusione dello scalo Fontanarossa di Catania dalla Core Network, quanto la totale esclusione dell’aeroporto ‘nato-morto’ di Comiso dal piano strategico degli scali nazionali, cosi’ come riportato nell’atto d’indirizzo del Ministro Corrado Passera, conferma ancora una volta il reiterato tentativo di massacrare lo sviluppo della Sicilia e di tutto il meridione. È vergognoso ed indegno per un Paese che si dichiara ‘unito’ inserire solo gli aeroporti di Palermo e Napoli nella lista dei dieci aeroporti di rilevanza strategica a livello comunitario; presenterò oggi in Assemblea regionale un Ordine del giorno per impegnare il Governo regionale ad adottare una posizione rigida ed intransigente in seno alla prossima Conferenza Stato – Regione che sarà chiamata a pronunciarsi in merito a tale scellerato provvedimento”.
Salvo Pogliese (Pdl):
“Considerare Fontanarossa, il primo scalo aereo del sud Italia per volume di traffico e passeggeri, come ‘non strategico per l’Europa’ è una decisione assurda e offensiva che mortifica la Sicilia e i siciliani. Non è accettabile che un’aerostazione come quella catanese, dove ogni anno transitano 7 milioni di passeggeri, sia ritenuta di seconda fascia mentre altri aeroporti, come per esempio quelli di Torino e Bologna con numeri nettamente inferiori, siano posizionati nella prima fascia nazionale. Il Governo regionale non può accettare supinamente l’immotivato declassamento dell’aeroporto di Catania e deve con forza far valere le ragioni della nostra terra a Roma”.
I deputati regionali Nello Musumeci e Gino Ioppolo (Gruppo Lista Musumeci) definiscono vergognoso il declassamento dell’aeroporto di Fontanarossa da parte del Ministero dei Trasporti:
“Inserire Fontanarossa in seconda fascia – sottolineano gli onorevoli Musumeci e Ioppolo – è assurdo, perché lo scalo etneo è il più trafficato di tutto il Sud Italia e vanta un trend in crescita. Per queste ragioni, annunciamo la presentazione di un’interrogazione a risposta urgente al Presidente della Regione, nella quale chiediamo un intervento immediato del governo regionale presso quello di Roma, per reinserire l’aeroporto di Catania fra gli scali di interesse nazionale”. Altrettanto incomprensibile è la decisione di escludere del tutto l’aeroporto di Comiso, danneggiando in partenza uno scalo che potrebbe diventare strategico per la Sicilia sud-orientale”.
Il sindaco, Raffaele Stancanelli:
“Il ministro Passera rimuove un’altra volta la Sicilia orientale e danneggia Catania con un atto d’indirizzo per il nuovo piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale che non considera più lo scalo di Catania di rilevanza strategica, privando così l’aeroporto di ogni opportunità di sviluppo del quarto scalo in Italia per transito di passeggeri, su cui esistono progetti di ampliamento e ammodernamento allo stato avanzato. Un’ingiustizia grossolana che bloccheremo –ha aggiunto Stancanelli-, che ci auguriamo non sia sta perpetrata con l’aiuto e la garanzia fasulla di qualche manina domestica”.
Mattone e Alibrandi, Uil di Catania:
“Non ha senso individuare i dieci aeroporti di prima fascia in Italia, prendendo a riferimento la popolazione della provincia in cui insiste la struttura”. Lo affermano Angelo Mattone e Armando Alibrandi, segretario generale della Uil e della UilTrasporti di Catania. Mattone e Alibrandi “invitano il presidente della Regione, Rosario Crocetta, a chiedere una modifica al ministro Corrado Passera perchè Catania Fontanarossa venga inserito nel posto che gli spetta, essendo il quarto aeroporto italiano per traffico passeggeri. Proprio il traffico passeggeri è l’unico indicatore che promuove un aeroporto in prima o seconda fascia, mentre il presupposto di misurarne l’importanza per bacino di traffico è altro ineludibile parametro”. “Catania Fontanarossa – concludono i segretari di Uil e Uil Trasporti Catania – è l’aeroporto di riferimento per Enna, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Messina, oltre che per la provincia di Agrigento. Soltanto verificare il traffico negli ultimi cinque anni avrebbe evitato questo errore alla Commissione Europea e al ministro Passera”.
Il parlamentare del Pdl Basilio Catanoso:
“Il piano aeroporti, varato da un Governo dimissionario e spogliato da veri poteri, rappresenta un insulto per il sud e soprattutto per la città di Catania”. Lo afferma il parlamentare nazionale del Pdl Basilio Catanoso. “Non considerare Fontanarossa come ‘scalo strategico per l’Europà – aggiunge il deputato – non è solo un errore, ma la prova schiacciante dell’evidente poca conoscenza del settore. L’aeroporto di Catania accoglie qualcosa come oltre 7 milioni di visitatori ogni anno, molti di più rispetto ad altri ritenuti maggiormente importanti come Bologna e Torino, che invece hanno ottenuto il titolo di prima fascia”. Secondo Catanoso “é l’ennesimo danno creato da un governo fatto di tecnici che chiaramente vive distante dalla realtà dei territori, senza conoscerne minimamente le necessità e le risorse”. “Atto di forza – sostiene l’esponente del Pdl – compiuto per dimostrare un certo attivismo, quando manca poco ormai alla chiusura di un’esperienza che l’Italia ricorderà come fra le più negative della propria storia. A rimediare a certi clamorosi errori ci penseranno il Governo e il Parlamento che verranno dopo le elezioni, legittimati dalla scelta compiuta dalla gente”. “Intanto – conclude Catanoso – chiedo al governo regionale di vigilare sulla questione in modo attivo, facendosi sentire nella capitale energicamente. Certe scelte vanno contrastate per il bene della Sicilia e della città di Catania”.
Il coordinatore per la Sicilia orientale della lista “Scelta Civica con Monti per l’Italia”, Salvo Raiti:
“Il declassamento degli aeroporti di Catania e Comiso – afferma Raiti – è un fatto gravissimo ma purtroppo non inaspettato. Il ministro Corrado Passera, in particolare per quel che riguarda lo scalo di Fontanarossa, non poteva fare altrimenti perché è impossibile ignorare il ridicolo balletto di nomine e contro nomine, ricorsi e controricorsi degli ultimi mesi. Una gestione, quella dell’aerostazione di Catania, assolutamente legata alle logiche della peggiore bassa politica locale che ha totalmente privilegiato i piccoli interessi di bottega piuttosto che quelli dello sviluppo e della competitività». «Un cattivo vezzo – continua Raiti – che affonda le sue radici nel passato. Infatti, il presidente dell’Enac. Vito Riggio, stigmatizzò il giorno dell’inaugurazione della nuova aerostazione, il 5 maggio 2007, l’allora presidente della Sac con queste parole: «Non si gestisce un aeroporto come un albergo». Ma ancor prima, il predecessore di quel presidente aveva rassegnato le dimissioni con molta eleganza ma con un atteggiamento inequivocabile: la politica condizionava tutto». «Il declassamento – aggiunge l’esponente della Lista Monti – è dunque colpa dell’ingerenza di quei politici, di quella stessa dirigenza locale che ha affossato il comune di Catania, che ha portato la Regione siciliana sull’orlo del baratro, con la scellerata gestione dell’ultimo decennio e oltre. E’ sconvolgente che questi signori oggi si lamentino visto che essi stessi sono la causa unica del disastro. Adesso possiamo solo pensare a voltare definitivamente pagina, tirarci su le maniche e porre le condizioni di un ripensamento da parte del Governo futuro che ridia allo scalo di Catania la dignità che merita: un grande ed efficiente aeroporto per una grande e dinamica città». «Per quanto riguarda Comiso – conclude Raiti –, questo scalo sta pagando le colpe legate ad un balletto di responsabilità e corresponsabilità, di madornali errori e di scelte ottuse, che gli hanno impedito di essere funzionale, al di là della fittizia inaugurazione fatta nel 2007 dall’allora vicepresidente del Consiglio Massimo D’Alema. Un’altra presa in giro nei confronti dei ragusani e dei siciliani in generale. Anche qui la politica, speriamo la rinnovata rappresentanza politica siciliana a Roma, possa finalmente sciogliere quei nodi di Gordio che hanno impedito l’operatività strategico di quello che deve diventare il secondo aeroporto della Sicilia orientale. Ciò dimostra che per ottenere risultati occorre gente seria e preparata, un lavoro costante e meticoloso, per essere legittimati in Italia e in Europa.
Partito dei Siciliani Mpa:
“I parlamentari nazionali del Partito dei Siciliani hanno richiesto oggi un incontro urgente al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera a proposito del “Piano Nazionale per lo Sviluppo Aeroportuale” varato nei giorni scorsi. I parlamentari hanno chiesto pubblicamente a tutti i loro colleghi siciliani di unirsi alla loro richiesta per protestare contro una decisione ingiustificata e senza alcun senso. “L’esclusione dell’aeroporto di Catania dall’elenco dei dieci aeroporti italiani di rilevanza strategica – spiegano i deputati in una nota – nonché il mancato inserimento dell’aeroporto di Comiso nell’elenco degli aeroporti di interesse nazionale rappresentano una penalizzazione gravissima per il sistema del trasporto aereo siciliano e per l’intera economia. Per questo abbiamo chiesto oggi un incontro urgente al Ministro Passera allo scopo di illustrargli l’illogicitá di una scelta che é stata certamente elaborata da burocrati del ministero che hanno seguito pedissequamente le disposizioni di un’Unione Europea scarsamente elastica ed incapace di comprendere in tante occasioni le esigenze della nostra regione. Ci auguriamo che alla nostra richiesta si associno tutti i parlamentari siciliani per costruire un fronte che vada oltre gli schieramenti politici tradizionali e che veda tutte le forze politiche unite per lo sviluppo della Sicilia”.
Pubblicato il
30 Gennaio 2013, 17:59