23 Dicembre 2013, 13:35
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AGGIORNAMENTO
E’ saltata la conferenza dei capigruppo con il sindaco Orlando. Domani il consiglio si riunirà alle 10 e in Aula potrebbe venire proprio il primo cittadino. L’emendamento tecnico che l’amministrazione sta predisponendo prevede di mantenere solo l’uno per cento (cosa che consentirebbe al Comune di mantenere un consigliere di amministrazione o una figura di rappresentanza), prendendo i 7,5 milioni necessari alla ricapitalizzazione dal fondo di riserva (2,5 milioni) e da un fondo per i capitali delle società (5 milioni). Inoltre, l’emendamento prevede che nel caso in cui la Provincia cambi idea e si decida a vendere, il Comune tornerà a mantenere il 10 per cento. Il voto dovrebbe arrivare domani a Sala delle Lapidi, in tempo per il cda Gesap di venerdì 27 e prima del 10 gennaio, termine entro cui approvare il bando per l’advisor.
“A me sembra un’operazione che poteva essere ritardata per consentire al consiglio comunale di capire perché la Provincia non vende, visto che nessuno riesce a spiegarcelo – dice Giulio Tantillo del Pdl – non riesco a comprenderne i motivi. Dovevamo aspettare la Provincia, o quantomeno cercato un’interlocuzione per vendere tutti insieme. Non mi convince questa vendita in solitaria. Detto questo, la vendita della maggioranza delle quote è corretta, si dovevano chiedere però chiarimenti. Decideremo domani come votare”.
Domani alle 10 il sindaco incontrerà i gruppi di centrosinistra.
PALERMO – La privatizzazione della Gesap adesso è a serio rischio, al centro di un fuoco incrociato di forze politiche e sindacati, con queste ultime che hanno proclamato lo stato di agitazione e un’assemblea per venerdì 27 dicembre, nel pieno delle feste natalizie. Una situazione che era già da giorni calda, ma che adesso rischia di diventare incandescente per la contrarietà dei sindacati che hanno anche indetto una petizione, già firmata da oltre 400 lavoratori.
Motivo del contendere la delibera in discussione a Sala delle Lapidi che prevede di aumentare dal 21 al 30 le quote azionarie di Gesap da mettere sul mercato: una decisione necessaria, visto che la Provincia ha fatto un passo indietro sulla privatizzazione. Palazzo delle Aquile, in un primo momento, aveva deciso di tenere un dieci per cento delle quote della società che gestisce lo scalo di Punta Raisi, ma adesso che il commissario Domenico Tucci ha fatto dietrofront, solo vendendo il 30 per cento, da sommare al 22 della Camera di Commercio, è possibile rendere appetibile l’affare dando a un privato la maggioranza della società. Una partita che ha mandato in fibrillazione i sindacati.
“Lo abbiamo appreso da fonti non ufficiali – scrivono Cisal, Cgil, Cisl, Uil e Ugl – e manifestiamo profondo rammarico per l’azione in controtendenza rispetto a quanto ufficialmente comunicato sia a mezzo stampa che ai tavoli ufficiali da parte del Comune di Palermo”. Un rammarico che si concretizzerà con la proclamazione dello stato di agitazione del personale di Gesap e Gh Palermo, indicendo un’assemblea per venerdì 27 dalle 12:30 alle 16:30 “a tutela dei livelli occupazionali e salariali”.
Ma i sindacati si sono spinti anche più in là, facendo firmare una petizione ai lavoratori (avrebbero firmato già 400 dei 700 dipendenti) e scrivendo una lettera ai gruppi consiliari di Sala delle Lapidi. “Chiediamo di non votare o di bocciare una delibera – scrivono le organizzazioni – che consente alla amministrazione comunale e al Sindaco la vendita dell’intero pacchetto azionario delle quote, fatta eccezione che per un uno per cento , quota che non consentirebbe in alcuna misura di potere incidere sulle politiche della società di gestione aeroportuale. La vendita totale rappresenta uno schiaffo ai palermitani tutti, che verrebbero così privati di un controllo diretto su di un bene collettivo, fonte di sviluppo e occupazione per l’intero comprensorio, che peraltro riteniamo assolutamente vitale per il turismo della città e le attività produttive”. Un’invettiva che via via si fa sempre più pesante: “Ci chiediamo – continua la missiva – quali interessi si celino dietro la necessità di procedere alla vendita nonostante gli ultimi esercizi di bilancio siano stati in perdita, che nei fatti abbasserebbero il valore delle azioni sul mercato favorendo magari improvvide speculazioni di lobby affaristiche”. E i sindacati lanciano anche un avvertimento al consiglio comunale: in caso di approvazione, sarebbero pronti a iniziative eclatanti.
Una situazione che ha già scatenato il pandemonio a piazza Pretoria, dove la delibera in questo momento non è stata prelevata in attesa di una conferenza dei capigruppo col sindaco. “L’amministrazione chiarisca – dice Paolo Caracausi di Idv – se vende per fare cassa, per salvare il bilancio del Comune oppure per altri motivi che noi non comprendiamo”. “Non ci presteremo a giochi che possano favorire interessi di parte – aggiunge il capogruppo Idv Filippo Occhipinti – la Gesap se ben gestita può essere una risorsa e una voce di entrata strutturale per il bilancio del Comune di Palermo, e può favorire lo sviluppo per tutta la provincia”. La delibera per il momento è in stallo, al centro dello scontro tra i vari gruppi, alcuni dei quali decisi a dar man forte ai lavoratori.
Al di là dell’esito della contesa, rimane lo spettro di agitazioni e scioperi in pieno periodo natalizio con buona pace dei passeggeri. Anche perché i sindacati sono già sul piede di guerra per altro: la petizione dei lavoratori chiede infatti l’internalizzazione dei servizi (dai parcheggi alla sicurezza, passando per centralino e punto informazioni), il taglio delle consulenze e delle spese di rappresentanza e lo stop alla privatizzazione della Gh Palermo.
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23 Dicembre 2013, 13:35