29 Agosto 2011, 19:30
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Debutto londinese con applausi per il percussionista siciliano Marco Selvaggio. artista che ha studiato la tradizione musicale africana, Selvaggio ha portato il suo singolare e rarissimo tamburo in un club di Brick Lane, il 93, a Londra.
28 anni, catanese, alle spalle un album ‘Into the Ocean’, Selvaggio è avvocato di giorno e artista di notte. La passione della musica, e in particolare per le percussioni, la coltiva fin da bambino e ha cominciato portando dopo la laurea progetti culturali legati all’esperienza musicale africana e alle percussioni nelle scuole. A Londra ha suonato l’hang drum, un particolarissimo strumento di origine svizzera che assomiglia a uno scudo e di cui esistono solo 1400 esemplari.
Lo studio della musica senegalese per Selvaggio risale al 2000, con Alu Djeng. Dal 2004 alcuni DJ gli propongono di accompagnare con il djembé la musica house e funky in tutte le sue sfumature durante le serate in discoteca. Così Selvaggio, che ha anche insegnato musica africana all’Università dell’Arte di Berlino, ha partecipato alla Nuit Blanche a Parigi nel 2004, dopo aver seguito un breve stage con Djan Camarà, percussionista originario di Conakry nella Repubblica di Guinea e membro fondatore dell’Ensemle National de Guinee.
Nel 2005 approfondisce la conoscenza di nuovi strumenti musicali africani a Catania a seguito di uno stage tenuto dal maestro Sourakhatà Diabaté, musicista polivalente riconosciuto come abile e virtuoso del djembé e specializzato nelle performances coi tamburi bassi (sangban, doundunbà e kenkeni) e con tutti gli strumenti tradizionali dell’Africa Sub-Sahariana come il bolon, balafon, gongomà, krin, assiko, gonì, calabas in acqua.
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29 Agosto 2011, 19:30