22 Settembre 2017, 11:42
2 min di lettura
PALERMO – Una sanzione pecuniaria chiude il caso giudiziario dell’ex sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato. La sanzione d 45 mila euro sostituisce la pena di mesi sei di reclusione per l’utilizzo a scopri privati della macchina di servizio.
Nel corso dell’udienza preliminare il pubblico ministero – anche prendendo atto delle plurime attività difensive depositate, nei mesi scorsi, dai legali di Burrafato – ha espresso il proprio consenso alla richiesta di patteggiamento, riformulando le contestazioni originarie della Procura della Repubblica di Termini Imerese.
Le ipotesi inizialmente contestate erano peculato, di falso, truffa aggravata ed abuso in atto di ufficio, per le quali il Gip di Termini Imerese, Michele Guarnotta, gli aveva applicato la misura cautelare dell’obbligo di firma. Il sindaco aveva deciso di dimettersi “per non lasciare ombre”
Il peculato è stato derubricato nella più lieve ipotesi di peculato d’uso, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Ciò a seguito delle indagini difensive e di tre perizie espletate dai legali di Burrafato, gli avvocati Francesco Paolo Sanfilippo e Lillo Fiorello.
In particolare i difensori, con due sofisticate perizie informatiche, sono riusciti a ricostruire gli episodi di peculato contestati a Burrafato. Con una prima perizia effettuata tramite l’esame dell’agenda elettronica dell’ex primo cittadino collegata a Google Mondiale (e quindi con tracce indelebili) incrociata con i sistemi di gmail e dei social in uso al sindaco e con il Gps installato dalla Polizia sulla vettura, hanno dimostrato che la maggior parte degli episodi di utilizzo a titolo personale dell’autovettura erano in realtà inseriti in deviazioni di percorsi istituzionali.
Con una seconda perizia contabile, che ha stimato i chilometri percorsi e l’usura del veicolo, hanno dimostrato che il danno arrecato per queste deviazioni era in realtà di modesto valore. Con un’ulteriore perizia informatica, effettuata attraverso l’analisi del gps installato sull’autovettura è stato dimostrato che tutte le sere e nei giorni festivi la macchina di servizio veniva posteggiata nel parcheggio comunale, e quindi veniva restituita tornando così nella disponibilità dell’Ente.
A Burrafato sono state anche riconosciute le circostanze attenuanti generiche e quella del risarcimento dei danni. Nei mesi scorsi ha versato 18 mila euro nelle casse comunali.
Pubblicato il
22 Settembre 2017, 11:42