“Ho incontrato l’uomo | con la faccia di mostro”

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05 Agosto 2009, 10:00

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“Io l’ho visto l’uomo dalla faccia di mostro che tutti cercano. E’ venuto a casa mia, voleva mio figlio. Quel tizio non è solo verosimilmente implicato nei fatti di Capaci e di via D’Amelio, ha fatto la strage in casa mia, quella in cui sono morti mio figlio Nino, mia nuora e mio nipote”. Vincenzo Agostino ha un sussulto. La sua memoria si accende violentemente. Il padre di Antonino, poliziotto massacrato con la moglie Ida e il bimbo che lei portava in grembo – omicidio verosimilmente collegato a una oscura concatenazione di misteri – ha letto i giornali. Sa che le indagini su via D’Amelio sono state riaperte. Che adesso si cerca un agente segreto dal viso sfregiato, latore di potenziali trame irrisolte. Proprio la “faccia di mostro” che – secondo Agostino – avrebbe a che fare con la sua tragedia familiare, l’uomo che si sarebbe manifestato alla sua porta in un indimenticabile giorno di tanti anni fa, a caccia del figlio. E chi poteva essere – sottintende Vincenzo Agostino – se non uno con le mani in pasta nei servizi.  Una coincidenza? Una pista calda? Chissà… Certo che la storia di via D’Amelio e dei suoi dintorni è intessuta di stranissime coincidenze.

Vincenzo Agostino, dirà ai giudici quello che sa?
“Se mi mandano a chiamare… Finora sono stato inascoltato. Da anni parlo di cose, persone e circostanze”.

Chi è ‘faccia di mostro’?
“Due persone, un giorno, vennero a cercare mio figlio al villino. Un tipo bassino mi chiese: ‘Dov’è suo figlio?’ ‘Quale dei due?’ ‘ Quello che fa il poliziotto’. Gli risposi: ‘E’ in viaggio’. Lui si confuse e andò via. Accanto al cancello, su una moto, c’era il compagno, un tizio con la faccia butterata, un volto indimenticabile. Per me era ‘faccia di mostro’. Era biondo. Pareva un vichingo. Per me era quello che adesso cercano. Si sa che io l’ho cercato, dopo la morte di Nino, è tutto agli atti”.

Perché lo cercano adesso?
“Perché hanno condotto le indagini con superficialità. Lo hanno protetto ad altissimo livello. A nessuno gliene importava nulla della mia famiglia distrutta, delle altre vite spezzate. Non siamo stati ascoltati. Qualcuno ha fatto il bello e il cattivo tempo”.

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Lei cosa sa?
“So quello che basta. Sono venuti a cercare mio figlio. Nino è stato ammazzato. Era preoccupato. Aveva paura che qualcuno lo seguisse”.

E l’hanno assassinato.
“Non da solo. Hanno ammazzato mio figlio, mia nuora e mio nipote”.

Oggi potrebbe riconoscere ‘faccia di mostro’?
“Sono passati tanti anni”.

Vincenzo Agostino parteciperà alle commemorazioni per il giudice Borsellino?
“Sì. Certo”.

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05 Agosto 2009, 10:00

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