04 Aprile 2014, 14:17
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PALERMO – Un operaio di 59 anni, Antonino Gaglio, è morto intorno alle 13 dopo essere precipitato da un’impalcatura in via Simone Cuccia a Palermo. Sarebbe caduto dal terzo piano. Nonostante l’intervento del rianimatore del 118 l’uomo è deceduto. Gaglio stava lavorando alla ristrutturazione di un palazzo. Con lui c’era il figlio che è stato ricoverato all’ospedale di Villa Sofia perché in stato di choc. Le indagini sono condotte dalla polizia che dovrà accertare la presenza o meno di tutti i parametri di sicurezza durante l’esecuzione dei lavori.
“Mio nipote è sconvolto, ha visto il padre morire sotto i suoi occhi – dice il cognato dell’operaio morto -. Ancora non riesce a parlare, piange a dirotto. Che tragedia, ero al lavoro e ho ricevuto la telefonata in cui mi hanno dato la terribile notizia. Non riesco a crederci”. A finire in ospedale una residente del palazzo in cui si è verificata la tragedia. La donna ha assistito alla scena e ha avuto un mancamento. “É successa la stessa cosa a mio padre due anni fa – dice uno dei vicini – anche lui muratore stava effettuando dei lavori proprio nel palazzo di fronte. Ho vissuto oggi tutto il dolore provato allora”. Sul posto gli uomini della Scientifica e dell’Ispettorato del Lavoro che stanno effettuando i rilievi.
“La notizia dell’operaio morto a Palermo dopo essere precipitato da un’impalcatura mentre lavorava alla ristrutturazione di uno stabile, addolora tutti noi. Continuare a morire sul lavoro non è degno di un Paese civile ed è forte lo sdegno verso coloro che ritengono di non affrontare, ancora, il problema in maniera adeguata – ha detto il sindaco di Palermo Leoluca Orlando -“.
“Domani su questa tragedia, come su tutte le morti bianche, ormai un’emergenza in Sicilia, calerà la solita e orribile coltre di silenzio e indifferenza. Quante altre vittime dovranno esserci prima che si agisca seriamente e non con proclami”, dice Dino Cirivello, segretario della Filca Cisl Palermo Trapani, esprimendo profondo dolore e vicinanza alla famiglia dell’operaio. “Il lavoro edile è diventato un lavoro a rischio sia quando questo lavoro c’è, sia quando il lavoro non c’è. Speriamo – dichiara il segretario della Fillea Cgil Mario Ridulfo – si accertino in tempi rapidi eventuali responsabilità”.
“Un’altra vita spezzata durante una giornata lavorativa in un cantiere edile che riporta agli onori della cronaca il problema della sicurezza nei luoghi di lavoro, specie nel comparto delle costruzioni che paga caro il prezzo delle morti bianche”. Questo il commento del presidente della Cassa edile di Palermo, Salvo Russo, sulla morte di un operaio edile oggi in via Simone Cuccia, a Palermo. “Da sempre la Cassa edile di Palermo e l’intero Sistema bilaterale delle costruzioni svolgono un’azione quotidiana nel promuovere e diffondere la cultura della sicurezza nei cantieri. Esprimo a nome della Cepima il cordoglio e la vicinanza alla famiglia di Antonio Gaglio”.
“La morte di Antonio Gaglio, l’operaio caduto oggi dall’impalcatura mentre lavorava in via Simone Cuccia a Palermo, ci lascia per l’ennesima volta sgomenti. Recentemente abbiamo assistito impotenti a troppe tragedie: imprenditori che si tolgono la vita per colpa della crisi economica, operai che muoiono sul lavoro perché non vengono rispettate tutte le prescrizioni di sicurezza. Non possiamo più continuare a esprimere rammarico, dobbiamo fare qualcosa e farla subito”.
Lo afferma il presidente di Ance Palermo Fabio Sanfratello. “L’associazione dei costruttori – continua il presidente – insieme alle organizzazioni sindacali ha un ente che si occupa anche della sicurezza in edilizia, il PANORMEDIL-CPT. Noi proponiamo di attivare, presso questo ente, un numero verde per fornire consulenza gratuita e assistenza sul posto a chiunque, anche committenti privati, debba aprire un cantiere, anche per fare una piccola ristrutturazione o la riparazione di un tetto, o qualunque lavoro possa presentare condizioni di pericolo. Chiederemo, inoltre, al Comune di Palermo di dare attuazione ad un accordo che abbiamo recentemente siglato per scambiarci le informazioni sulle autorizzazioni dei lavori privati in modo da poter far intervenire il PANORMEDIL-CPT per dare assistenza sulla sicurezza. Sono certo che le organizzazioni sindacali, che incontrerò presto, condivideranno questa mia proposta”.
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04 Aprile 2014, 14:17