16 Maggio 2016, 17:17
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PALERMO – La mossa di Forza Italia è arrivata all’improvviso, turbando la quiete di una domenica pomeriggio tutta concentrata sull’attesa per Palermo-Verona. I berlusconiani hanno lanciato la candidatura di Francesco Scoma per Palazzo delle Aquile, una scelta spinta da tutto il partito. Che ha spiazzato i potenziali alleati dei forzisti. Ai quali poco dopo si è idealmente rivolto Gianfranco Miccichè, che ha spiegato come le porte per gli alleati restino aperte: “Purtroppo oggi la coalizione di centrodestra, che mi auguro diventi la più ampia possibile, non esiste ancora. E il nostro partito non voleva restare a guardare fino a pochi mesi dal voto”, ha spiegato a Livesicilia il leader forzista. Aggiungendo che quella di Scoma “è la proposta di Forza Italia, che come partito offriamo ai nostri possibili interlocutori. Ciò non vuol dire che non siamo aperti a discutere altre proposte da forze politiche intenzionate a costruire una coalizione”.
Una mano tesa, insomma, che cerca di sedare i prevedibili mal di pancia degli altri partiti di centrodestra. Come Fratelli d’Italia che critica con il coordinatore Giampiero Cannella il metodo scelto dagli azzurri: ”Il centrodestra è impegnato nel resto d’Italia, soprattutto a Roma e a Milano con candidati che rappresentano due modelli differenti. Nella Capitale il modello del centrodestra che si presenta diviso, non avendo trovato una sintesi vincente, con due candidati, uno dei quali è Giorgia Meloni. A Milano il modello unitario, nel quale tutto il centrodestra, persino l’Ncd, sostiene Parisi. Per Palermo Fratelli d’Italia auspicherebbe la proposizione del modello Milano, con la scelta concordata e condivisa di una candidatura competitiva e coinvolgente la politica ma anche ampi settori della società civile. Ma i vertici regionali berlusconiani – dice l’esponente del partito della Meloni – sembra vogliano affidarsi al modello della scelta del candidato sindaco ‘in casa’ cioè tra le quattro rassicuranti mura di Sant’Ambrogio con i soliti vecchi amici”.
Francesco Scoma dal canto suo conferma le aperture di Miccichè: “C’è una nostra idea che si metterà al tavolo delle trattative. La cosa importante è lavorare con un allargamento dei partiti che vogliono formare una coalizione, a prescindere dal candidato. E poi bisogna mettersi al lavoro sulle liste. La gente adesso vuole metterci la faccia e si può realizzare un rinnovamento della classe politica”. A prescindere dal candidato, quindi, dice lo stesso Scoma. Che aggiunge: “Non c’è una chiusura verso gli alleati. Non siamo assolutisti. Siamo aperti al confronto ma nemmeno possiamo aspettare in eterno, quando si vota tra dieci mesi. Ognuno si siederà e mostrerà ciò che ha in dote”.
Uno spartito che non convince Saverio Romano. Il parlamentare di Ala, leader del Cantiere popolare, è fa tempo dato tra i papabili candidati. “Da qualche tempo oltre ad interrogarmi interrogo anche gli altri, e quando mi parlano di candidature, dico: ‘per fare che cosa?’ Il problema, e vale anche per la candidatura della Boschi per Faraone, è la proposta, che deve essere all’altezza della sfida. In questo momento – aggiunge Romano – il totocandidato non mi appassiona. Bisogna partire piuttosto dal rapporto Eurispes presentato sabato, dall’affrontare quei problemi reali, altrimenti non basta nemmeno Maradona, posto che di Maradona non ne vedo in giro”.
Perplessità anche da #DiventeràBellissima: “Noi certamente contestiamo il metodo e non vogliamo entrare nel merito delle scelte di Forza Italia”, dice la portavoce Giusy Savarino, secondo la quale la “fuga in avanti a un anno dalle elezioni” su Scoma “non è da Miccichè”. “Ci attendiamo un confronto costruttivo sui programmi, sulle idee e vorremmo capire se con lo stesso metodo si sceglierà il candidato alla presidenza della Regione”.
Parole ancora più aspre da Noi con Salvini: “La scelta di Francesco Scoma è tutta di Forza Italia e non ha nulla a che vedere con il centrodestra”, dice Angelo Attaguile, segretario nazionale e coordinatore in Sicilia di ‘Noi con Salvini’. “E’ una scelta – commenta Angelo Attaguile – che, se confermata, specie per il modo con il quale è maturata, separerebbe la nostra strada da quella di Forza Italia. Se Micciché dovesse insistere sulla via dell’imposizione della candidatura di Francesco Scoma, piuttosto che su quella del confronto aperto anche ai cittadini di Palermo, si troverà una delle nostre figure, che abbiamo già individuato e stiamo valutando, candidata alla carica di sindaco in alternativa a Scoma. Siamo stati chiari sin dall’inizio – aggiunge Attaguile –, in un centrodestra unito il candidato alla carica di sindaco lo sceglieranno gli elettori passando dalle primarie”. Altra tensione tra salviniani e Miccichè, quindi: “O vuole bruciare il nome o non ha intenzione di discutere, sintetizza Attaguile.
Udc e Nuovo centrodestra, da cui negli ultimi tempi sono giunti segnali di attenzione verso Forza Italia, dal canto loro tacciono per il momento. Insomma, la strada verso le amministrative sembra ancora lunga e irta d’ostacoli per il centrodestra. E l’impressione è che si sia ancora ai preliminari di una partita tutta da giocare.
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16 Maggio 2016, 17:17