08 Marzo 2018, 10:55
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CATANIA – Un’azione efferata che ha causato l’infarto e la successiva morte della vittima. Per il pubblico ministero Santo Distefano nessuna attenuante può essere concessa al 26enne Nikita Gromokov, imputato per l’omicidio preterintenzionale di Giovanni Leonardi, 61enne acese. Escluso per l’accusa che l’arresto cardiocircolatorio sia stato causato da fattori esterni rispetto all’evento. L’aggressione brutale e l’accanimento mostrato dal 26enne russo avrebbero cagionato la morte dell’uomo. Chiarificatrici le immagini del sistema di videosorveglianza collocate nei pressi della stazione ferroviaria di Acireale che hanno ripreso per intero la violenta colluttazione. Gromokov ha infatti continuato a colpire con calci e pugni la vittima, nonostante quest’ultima fosse ormai inerme a terra. Contestata anche l’aggravante dei futili motivi. A scatenare la reazione del giovane sarebbe stato il furto del portafoglio alla propria compagna compiuto, secondo Gromokov, proprio da Leonardi. Una circostanza quest’ultima, come evidenziato dal pm, che non avrebbe trovato alcun riscontro nel corso delle indagini. Al termine della requisitoria Distefano ha chiesto una condanna a 14 anni, ridotta a 9 per il rito abbreviato.
Pochi minuti prima della requisitoria a prendere la parola, subito dopo la richiesta di ammissione al rito abbreviato da parte dei legali Maurizio Veneziano e Gregorio Calarco, è stato proprio l’imputato, sottopostosi ad esame. Nikita Gromokov ha ricostruito in aula l’accaduto, affermando di aver chiesto alla vittima la restituzione del portafoglio rubato alla propria compagna. Ma per tutta risposta il 61enne lo avrebbe aggredito e lui si sarebbe difeso, colpendolo solo per paura. Ammessa dal gup Carlo Umberto Cannella la costituzione di parte civile dei familiari di Giovanni Leonardi, assistiti dal legale Giuseppe Testa. Quest’ultimo e gli avvocati della difesa discuteranno il prossimo 22 marzo.
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08 Marzo 2018, 10:55