07 Giugno 2021, 09:01
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CUSTONACI (TP) – Le indagini della Guardia di Finanza di Trapani hanno portato all’emissione di 21 avvisi di conclusione delle indagini per altrettante persone coinvolte, a vario titolo, in una frode fiscale che ruotava (almeno per gli anni vagliati dalle Fiamme Gialle, e cioè dal 2010 al 2014) attorno alla squadra di calcio di Custonaci, la Riviera Marmi, che militava nel campionato di Eccellenza fino al 2017, anno in cui la società vendette il titolo sportivo al Marsala. Oggi la Riviera Marmi non esiste più ma su alcuni dei suoi ex amministratori e dirigenti la Procura di Trapani vuole vederci chiaro. Specialmente in merito ad alcune presunte sponsorizzazioni farlocche (secondo l’accusa) che servivano solo ad evadere il fisco.
Il provvedimento porta la firma del Pubblico ministero Antonio D’Antona che ha coordinato le indagini svolte dai militari della Guardia di finanza. Un meccanismo ben oleato che ha coinvolto, nei diversi episodi ricostruiti, secondo la tesi accusatoria, le aziende “Gi & Gi”; la Egatour Viaggi; la Pomara Group di Erice ; il pastificio Gallo di Mazara del Vallo, la Try Invest di Marsala. Ma anche la ditta individuale “Gammicchia Giuseppe” di Trapani; la Eurocondomini di Trapani; la Maif Ascensori di Trapani; la Sanclemente di Custonaci, l’Oasi di Trapani, la Fin Op di Valderice, la Cofee Express di Erice, la Sanclemente Srl di Custonaci.
Operazioni sospette passate al setaccio e sotto la lente di ingrandimento della Guardia di Finanza. Somme che arrivavano anche a 80.000 euro di sponsorizzazioni. Ma, come accertato nel corso degli interrogatori, spesso i titolari delle aziende sponsor non sapevano nemmeno in che serie giocasse la Riviera Marmi e non erano in grado di dimostrare l’avvenuta sponsorizzazione: sulle maglie della squadra di calcio, infatti, non c’era minima traccia di loghi atti a testimoniare la sponsorizzazione. Né sulle maglie, né sulla cartellonistica pubblicitaria.
In 21 hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini. I nomi che saltano subito all’occhio sono quelli dell’ex sindaco di Custonaci Giuseppe Bica e del suo vicesindaco Giovanni Noto. Sul registro degli indagati sono finiti Paolo Ruggirello (omonimo dell’ex deputato regionale) amministratore e liquidatore della “Gi & Gi”, per fatture inesistenti per un milione di euro circa in tre anni e per non aver dichiarato, tra l’altro, un imponibile di 1.883.000 euro nel 2013; Giuseppe Bica, ex Sindaco di Custonaci e presidente del Consiglio direttivo e rappresentante legale fino al 2010 della Asd Riviera Marmi; Giovanni Noto, ex vicesindaco di Custonaci e componente del Consiglio direttivo della Asd Riviera Marmi Custonaci e amministratore della Asd Riviera Marmi 2000 di Trapani; Giovanna Piccione, presidente del Consiglio direttivo e legale rappresentante della Asd Riviera Marmi dal 2014 al 2015; Antonina Ruggirello presidente del Consiglio direttivo della Asd Riviera Marmi 2000 dal 2011 al 2012; Luca Candela presidente del Consiglio direttivo della Asd Riviera Marmi 2000 dal 2012 al 2014 e rappresentante legale della Asd Riviera Marmi; Salvatore Carpinteri, titolare dell’omonima ditta individuale di articoli anticendio e antinfortunistici; Nicolò Busacca, titolare della Egatour Viaggi; Pietro Salvatore Morello legale rappresentante della Fin Op; Salvatore e Marisa Pomara, rispettivamente amministratore e legale rappresentante della Pomara Group; Antonino Campaniolo, legale rappresentante della Try Invest; Calogero Gallo amministratore del pastificio Gallo Natale; Giuseppe Gammicchia titolare dell’omonima ditta individuale; Massimo Zinna amministratore della Oasi; Daniele Marotta, legale rappresentante della Eurocondomini; Vito Giambino ed Andrea Abrignani rispettivamente amministratore e legale rappresentante della Maif Ascensori; Maurizio Di Filippo legale rappresentante della M. D.; Francesco Sanclemente legale rappresentante e amministratore della Sanclemente Srl; Giuseppe Tagliavia legale rappresentante della Coffee Express.
La complessa indagine ha portato ad accusare i 21 di truffa: sponsorizzavano la Riviera Marmi 2000, ma di fatto gran parte delle somme elargite rientravano nelle loro casse. In sede di dichiarazione dei redditi, però, le fatture per le sponsorizzazioni fasulle venivano prodotte per eludere le imposte.
Agivano tutto con lo stesso “modus operandi” e con l’obiettivo comune di frodare il Fisco, secondo la Procura di Trapani.
Dagli accertamenti sarebbe emerso che l’evasione avveniva attraverso l’emissione di fatture per sponsorizzazioni false in tutto o solo in parte. Dopo il pagamento dei corrispettivi da parte dell’azienda sponsorizzatrice, l’associazione sportiva restituiva gran parte delle somme incassate. Nel corso delle indagini i militari della Guardia di finanza hanno sequestrato documenti contabili ed eseguito controlli incrociati che avrebbero consentito agli investigatori di ricostruire le dinamiche del raggiro. Parola adesso al giudice per le indagini preliminari, e alle difese.
Il fulcro di tutte le operazioni, secondo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate prima, e della Guardia di Finanza poi, è l’ex vicesindaco Giovanni Noto. Noto sarebbe il fulcro di alcune delle operazioni sospette, sin dal 2014. Secondo gli investigatori era l’amministratore di fatto e dominus della società calcistica. Sono state accertate operazioni non dichiarate per 217.500 euro solo nel 2014, alle quali l’Agenzia delle Entrate ha aggiunto altri due movimenti, per ulteriori 28mila euro, e un Iva non versata di 54mila euro. Sulla base degli accertamenti degli anni precedenti, e del cumulo delle sanzioni, nel 2014 l’Agenzia delle Entrate ha comminato alla Riviera Marmi una sanzione di 1.666.287 euro.
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