Calcio e integrazione | Il derby del Cara Mineo

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08 Dicembre 2013, 20:03

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MINEO. Un derby particolarmente sentito quello che si è disputato questo pomeriggio nella città menenina. In campo la squadra locale contro l’Asd Cara di Mineo, l’associazione sportiva entrata a far parte quest’anno del campionato di terza categoria locale per volere della Federazione Italiana Calcio. Ad accompagnare l’entrata in campo dei giocatori, tra le allegre note di “Time for Africa”, inno ufficiale dei mondiali 2010, flash e videocamere intenti ad immortalare i sorrisi di avversari e non. Sorrisi autentici, sinceri, che riscaldano il cuore. Degni di una partita in cui a scendere in campo, ancor prima di giocatori, arbitri e allenatori è senza dubbio la solidarietà. Solidarietà unita ad integrazione sociale. “Metti il razzismo fuori gioco” recita, difatti, uno striscione. A questo fanno eco le bandierine con i colori della pace sventolate dai tifosi giunti, per l’occasione, anche dal Cara di Mineo per supportare i loro compagni di avventura. Già, perché tra loro c’è chi arriva dalla Somalia, dalla Repubblica del Gambia, dal Mali, dalla Nigeria, dal Camerun e dal Burkina Faso. “Ogni giorno – confessa a Live Sicilia Catania Vito Amendola, dirigente dell’Asd Cara di Mineo – ti ricordano che il vero senso della vita, certamente, non risiede nell’affrontare il quotidiano dando un’importanza eccessiva a problematiche futili e risolvibili. Loro te lo rammentano con semplicità, nonostante siano costretti a fare i conti con il peso del ricordo, con il tormento del passato, con l’arrivo traumatico in una terra che considerano nonostante tutto la loro unica ancora di salvezza”. I 90 minuti scorrono velocemente tra calci di punizione, rimesse laterali e goal. Sei per l’esattezza quelli collezionati dall’Asd Cara, due quelli segnati dal Mineo calcio. Prima del fischio di avvio del secondo tempo un minuto di silenzio per ricordare Nelson Mandela mentre, a fine partita, un babbo Natale fa irruzione tingendo di rosso il campo tra euforia e scatti con il cellulare.

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“Continuano a crearsi – ha commentato Paolo Ragusa, presidente Consorzio Cara Mineo – delle occasioni che mettono in connessione il sentimento di speranza degli ospiti con l’esperienza di umana solidarietà della popolazione locale”. Al di la del risultato finale, insomma, tutti soddisfatti. Coach, Sebastiano Maccarrone (direttore del Cara di Mineo), Anna Aloisi (sindaco di Mineo) e, dulcis in fundo, i giocatori.

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08 Dicembre 2013, 20:03

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