23 Marzo 2017, 09:24
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MESSINA – A Messina torna ad aleggiare lo spettro del Calcioscommesse. La Guardia di Finanza, nella giornata di martedì, ha eseguito perquisizioni e controlli a tappeto in abitazioni private e studi professionali della città, nell’ambito di un’inchiesta aperta dalla Procura. Sarebbero circa quaranta gli indagati nell’indagine iniziata alcuni mesi fa dal procuratore Federico Massara, che vedrebbe coinvolti professionisti messinesi, calciatori ed anche scommettitori illegali.
Al centro di tutto questo sistema, secondo la Procura, ci sarebbe l’ex calciatore tecnico del Messina, Arturo Di Napoli. “Re Artù” fu alla guida dei pelortani nella passata stagione fino al mese di febbraio, quando venne squalificato proprio per un’altra inchiesta sul calcio scommesse. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero quattro partite dell’Acr Messina della passata stagione, che si sarebbero svolte tra l’1 dicembre 2015 e il 30 maggio 2016.
Prende posizione sull’inchiesta anche il Messina calcio, attraverso un comunicato stampa: “A.C.R. Messina, in relazione alle notizie di stampa pubblicate oggi circa sviluppi dell’indagine riguardante il calcioscommesse nella stagione sportiva 2015/2016, esprime massima fiducia nell’attività degli investigatori e della giustizia. Questa società opera nel pieno rispetto dei principi di legalità e lealtà sportiva e auspica che si possa fare presto chiarezza. A.C.R. Messina – che è parte offesa in un eventuale procedimento penale – si tutelerà esercitando ogni azione necessaria a difesa del proprio nome e prestigio”.
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23 Marzo 2017, 09:24