Calcioscommesse, nuova ondata | Rapporti tra Astarita e Moxedano

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19 Maggio 2015, 09:50

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AGRIGENTO – Ci sarebbe anche l’Akragas tra le squadre coinvolte nel nuovo scandalo delle scommesse legate al mondo del calcio rivelato dall’inchiesta “Dirty Soccer” coordinata dalla Dda di Catanzaro e dalla Sco di Roma che ha portato al fermo di 50 persone, con 70 indagati e 30 squadre coinvolte tra società di Serie D e Lega Pro. Tra gli arrestati ci sarebbe anche Sasà Astarita, giocatore in forza all’Akragas fino al dicembre del 2014, su di lui è stato puntato il faro per un fallo di mano plateale per il quale venne espulso. Le perquisizioni hanno coinvolto diverse sedi delle società dei due campionati, effettuate in Calabria, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardi.

9.50 – L’inchiesta ha portato alla luce delle presunte combine, sotto le quali avrebbe operato la criminalità organizzata, la ‘ndrangheta nella fattispecie che avrebbe alterato i risultati delle partite per guadagnare illecitamente scommettendo su siti italiani ed esteri. L’inchiesta è partita dalle intercettazioni di Pietro Iannazzo, capo della cosca che opera a Lamezia Terme e arrestato giovedì nel corso di un’operazione della polizia.

10.30 – 50 persone finite in manette nell’ambito dell’operazione della Dda di Catanzaro: Antonio Ciccarrone, nato a Eboli (SA) l’11.10.1973 (Direttore Sportivo del Neapolis); Mario Moxedano, nato a Napoli il 28.2.1954 (Presidente del Neapolis); Francesco Molino, nato a Cosenza il 22.6.1980 (Direttore Sportivo del Comprensorio Montalto Uffugo); Antonio Palermo, nato a Cosenza il 7.3.1967 (Dirigente del Comprensorio Montalto Uffugo); Raffaele Moxedano, nato a Napoli il 22.1.1985 (figlio di Mario e calciatore del Neapolis); Pasquale Izzo, nato a Pozzuoli (NA) il 19.9.1982 (Calciatore della Puteolana); Emanuele Marzocchi, nato a Napoli il 01.2.1984 (Calciatore della Puteolana); Salvatore Astarita, nato a Cercola (NA) il 19.2.1983 (ex calciatore dell’Akragas); Savino Daleno, nato a Barletta il 2.5.1975 (ex calciatore e consulente di mercato del Brindisi); Antonio Flora, nato a Bari il 24.12.1946 (Presidente del Brindisi); Giorgio Flora, nato a Gioia del Colle (BA) il 9.3.1982 (Vice Presidente del Brindisi); Vito Morisco, nato a Bari il 14.4.1970 (Direttore Generale del Brindisi); Ercole Di Nicola, nato ad Atri (TE) il 05.04.1977 (Direttore Sportivo de L’Aquila); Vincenzo Nucifara, nato a Messina il 29.07.1945 (ex Direttore Sportivo della Torres); Fabio Di Lauro, nato a Paola (CS) il 20.04.1975 (ex calciatore e imprenditore); Aleksander Brdanin, nato in Slovenia il 18.01.1981 (finanziatore dicombines); Uros Milosavljevic, nato in Slovenia il 13.07.1982 (finanziatore dicombines); Milan Jovicic, nato a Belgrado (Serbia) il 14.07.1972 (finanziatore dicombines); Daniele Ciardi, nato a Montevarchi (AR) il 15.04.1974 (magazziniere del Santarcangelo calcio); Enrico Malvisi, nato a Forli’ il 22.05.1972 (Imprenditore, scommettitore); Marco Guidone, nato a Monza il 17.05.1986 (calciatore Santarcangelo); Francis Obeng, nato in Ghana il 7.2.1986 (calciatore Santarcangelo); Mohamed Lamine Traorè, nato in Guinea il 13.10.1991 (calciatore Santarcangelo); Giacomo Ridofli, nato a Pesaro il 16.5.1994 (calciatore Santarcangelo); Mauro Ulizio, nato a Cagliari il 20.1.1967 (ex Direttore Generale del Monza calcio ed ex socio, occulto, e Direttore Generale “di fatto” del Pro Patria); Massimiliano Carluccio, nato a San Pietro Vernotico (BR) l’01.08.1981 (socio occulto e dirigente “di fatto” del Pro Patria); Marcello Solazzo, nato a Campi Salentini (LE) il 03.08.1983 (uomo di fiducia di Massimiliano Carluccio); Andrea Ulizio, nato a Cagliari il 06.05.1994 (figlio di Mauro, calciatore del San Marino ed ex del Pro Patria); Ala Timosenco, nata in Moldavia il 25.7.1974 (legata a Fabio Di Lauro e intermediaria/traduttrice con i serbi); Erikson Aruci, nato in Albania il 3.5.1990 (collaboratore di Fabio Di Lauro e legato ad Andrea Ulizio); Adolfo Gerolino, nato ad Avellino il 11.4.1990 (ex calciatore del Pro Patria); Vincenzo Melillo, nato a Benevento il 22.8.1986 (calciatore del Pro Patria); Marco Tosi, nato a Livorno il 12.2.1960 (ex allenatore del Pro Patria); Stefano Benini, nato a Cesenatico (FC) il 15.2.1980 (uomo di fiducia di Carluccio); Alberto Scarnà, nato a Cosenza il 19.6.1973 (Sovrintendente della Polizia di Stato e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Maurizio Antonio Pagniello detto “Morris”, nato in Australia il 25.3.1977 (ex calciatore, ex Presidente del Trento 1921); Ioana Delia Dan detta “Bianca”, nata in Romania il 17.2.1992 (interprete al servizio di Ulizio Mauro); Raffaele Pietanza, nato a San Pietro Vernotico (BR) il 13.3.1981 (uomo di fiducia di Carluccio e Solazzo); Diego De Palma, nato a Pago Veiano (BN) il 21.09.1975 imprenditore, co-finanziatore dicombines e uomo di fiducia di Fabio Di Lauro); Raffaele Poggi, nato a Riolo Terme (RA) il 14.06.1953 (co-finanziatore dicombines; uomo di fiducia di Enrico Malvisi); Edmond Nerjaku, nato in Albania il 20.5.1973 (imprenditore, finanziatore di combines e scommettitore); Gianni Califano, nato a Pagani (SA) il 18.11.1971 (Direttore Sportivo del Monza); Bruno Califano, nato a Pagani (SA) il 21.09.1941 (padre di Gianni Califano); CENNI Massimo, nato a Rimini il 07.05.1977; Ninni Corda, nato a Nuoro il 28.1.1974 (Allenatore del Barletta calcio); Fabrizio Maglia, nato a Lamezia Terme (CZ) il 29.10.1967 (Direttore Sportivo della Vigor Lamezia); Felice Bellini, nato a Catanzaro il 19.8.1976 (ex direttore sportivo del Gudja United Malta e attuale dirigente responsabile marketing della Vigor Lamezia); Robert Farruggia, nato a Malta il 25.3.1970; (finanziatore di combines); Adrian Farruggia, nato a Malta il 20.9.1981; (finanziatore di combines); Sebastiano La Ferla, nato a Catanzaro il 24.4.1971 (uomo di fiducia di Felice Bellini).

12.00 – Nell’occhio del ciclone è finita, tra le altre, la partita tra Neapolis e Akragas, disputata lo scorso 9 novembre e terminata con il punteggio di 2-2. Balza subito all’occhio l’atteggiamento poco reattivo sul secondo gol  dei campani da parte di Astarita, il quale, poco dopo, segnerà con la mano e riceverà la seconda ammonizione. Ecco il video degli highlights della sfida, direttamente dal canale ufficiale dell’Akragas su Youtube:

14.00 – Queste le partite finite nel mirino degli inquirenti:
LEGA PRO: Pisa – Torres, Juve Stabia – Lupa Roma, Sant’Arcangelo – Aquila, Grosseto – Sant’Arcangelo, Aquila – Savona, Prato – Sant’Arcangelo, Cremonese – Pro Patria, Monza – Torres, Bassano – Monza, Torres – Pro Patria, Pro Patria – Pavia, Aquila – Tuttocuoio, Aquila – Sant’Arcangelo, Barletta – Catanzaro, Aversa – Barletta, Vigor Lamezia – Paganese, Barletta – Vigor Lamezia.
SERIE D: Hinterreggio – Neapolis, Sorrento – Montalto, Neapolis – Montalto, Monopoli – Puteolana, Montalto – Frattese, Due Torri – Neapolis, Neapolis – Akragas, Neapolis – Sorrento, Brindisi – San Severo, Andria – Puteolana, Pomigliano – Brindisi

14.10 – Emergono altri particolari riguardanti la figura di Sasà Astarita, l’ex giocatore dell’Akragas arrestato stamani nell’inchiesta sul calcioscommesse “Dirty Soccer”, che ha portato allo scoperto illeciti nelle partite di LegaPro e Serie D. Il quadro che emerge dalla Procura di Catanzaro, come si legge nel provvedimento di fermo del calciatore, è che Astarita vede nel presidente della Neapolis, Mario Moxedano, un padre a cui il giocatore deve tanto. Astarita – si legge nella convalida di fermo – pur di mostrarsi grato a Ciccarone e a Moxedano, violava il patto di fiducia con la propria squadra di appartenenza, ma non reggeva il peso dell’onta allorché i suoi compagni se ne rendevano conto, senza nasconderglielo e non sapeva chiedere aiuto ad altri che, ancora una volta, Antonio Ciccarone, affidandosi a lui perché gli trovasse un impiego in un’altra squadra”. La dimostrazione dello stretto rapporto tra Astarita, il presidente Moxedano e il direttore sportivo della Neapolis Antonio Ciccarone. Astarita, stando alle intercettazioni, conosceva bene il giro di scommesse dei Moxedano e per quella partita, senza che il presidente gli avesse chiesto nulla, il giocatore ha voluto fare un favore al suo grande amico, un suo “familiare” come lo definisce il giocatore campano, passato a dicembre dall’Akragas al Torrecuso.

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Presidente Moxedano: pronto
Salvatore ASTARITA: ehi presidente…buonasera
Presidente Moxedano: buonasera
Salvatore ASTARITA: che devo fare…
Presidente Moxedano: come stai?
Salvatore ASTARITA: io, io sono abituato a fare mille lotte, ma contro te non mi trovo…che devo fare?
Presidente Moxedano: (risata) inc ti ringrazio!
Salvatore ASTARITA: no va bene…no, io…no non devi ringraziarmi di niente, perchè io è una questione di niente! però le persone che mi hanno dato da mangiare e hanno pensato alla mia famiglia, io guerre non gliene posso fare!
Presidente Moxedano: (risata)
Salvatore ASTARITA: punto!
Presidente Moxedano: sei grande Salvatò, sei grande!
Salvatore ASTARITA: l’ho fatto, l’ho fatto senza che mi chiamate, senza niente…
Presidente Moxedano: quando, quando vieni …la porta è sempre aperta..
Salvatore ASTARITA: presidè io voglio farti capire solo una cosa, che ti voglio bene, punto e basta!
Presidente Moxedano: e lo stesso per me!
Salvatore ASTARITA: vi tengo come un padre, punto! non c’è neanche bisogno che mi parli tu a me!
Presidente Moxedano: lo so!
Salvatore ASTARITA: va bene?
Presidente Moxedano: inc non c’è bisogno di parlare assai poi ci vediamo da vicino…vienimi a trovare quando vieni..ciao
Salvatore ASTARITA: ti voglio bene presidè..
Presidente Moxedano: ciao
Antonio CICCARONE: ohu ti chiamo io più tardi! sto facendo una cosa col presidente!
Salvatore ASTARITA: ciao.

14.30 Clamoroso: anche il Catania rientrerebbe, seppur in maniera indiretta, tra le squadre finite nell’occhio del ciclone. In base agli ultimi rilevamenti, infatti, uno dei 50 arrestati nell’ambito dell’operazione Dirty Soccer avrebbe puntato una grossa somma di denaro, circa 21mila euro, sulla sfida tra i rossoazzurri e il Crotone, disputata a fine febbraio e terminata 1-1. Uno degli artefici della tentata combine aveva infatti assicurati l’esito finale relativo alla vittoria degli uomini di Marcolin, ma essendo venuto meno un perno dell’operazione, ovvero uno dei finanziatori della frode, non sarebbe stato possibile ‘aggiustare’ il risultato della sfida. Nessun timore per il Catania, dunque, ma un’altra gara degli etnei finita nel mirino degli inquirenti.

16.40 – Il Due Torri rende nota la propria estraneità ai fatti attraverso un forte comunicato. Clicca qui per leggere la nota del club.

17.34 – “Ogni settimana in B ne fanno una”. E’ la frase intercettata in cui, Ernesto Di Nicola, direttore sportivo de L’Aquila e indicato come uno dei personaggi di spicco dell’organizzazione dedita al calcioscommesse sgominata oggi dalla polizia, parla con un investitore albanese. Frase che fa ritenere agli investigatori che anche la serie B non sia stata immune da combine, anche se al riguardo non esistono prove certe dal momento che non è stato dimostrato se l’accordo vi sia stato e chi, eventualmente, abbia ricevuto il denaro per alterare il risultato delle gare. Due le partite al centro delle attenzioni: Livorno-Brescia e Crotone-Catania. Nell’ottica di espansione degli interessi illeciti dell’organizzazione, Di Nicola avrebbe offerto a Edmond Nerjaku – che è tra i fermati – il finanziamento della scommessa sulla gara Livorno-Brescia del 24 gennaio scorso proponendogli di concorrere per 70 mila euro. Nerjaku avrebbe tratto profitto scommettendo sul risultato della partita alterata, puntando sulla vittoria del Livorno e su un numero di goal segnati non inferiore a 3. La gara, evidenzia il pm nel decreto di fermo, terminava con la vittoria del Livorno per 4 a 2 “come combinato dagli indagati”. “Pur non essendovi prova di contatti specifici con dirigenti e/o calciatori delle due squadre interessate tali da consentire la contestazione di uno specifico capo di imputazione – scrive il pm – le risultanze intercettive sono estremamente rilevanti a livello associativo, in quanto evidenziano la sicurezza degli indagati in ordine alla ritenuta possibilità di espandere le proprie mire illecite agli incontri calcistici di categoria superiore a quelli della Lega Pro, evidentemente basata sulla disponibilità economica e sulla comprovata capacità criminale dei complici serbi”. Agli atti dell’inchiesta c’è anche la partita Catania-Crotone giocata il 16 febbraio scorso. Parlando con Nerjaku, Di Nicola “si mostrava sicuro di sé ed esprimeva tutte le sue capacità combinatorie, dicendosi capace di alterare gare del campionato di serie B pur se in questa evenienza la frode non sarà portata a termine non riuscendo Di Nicola a reperire finanziamenti alla combine”.

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Pubblicato il

19 Maggio 2015, 09:50

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