21 Agosto 2023, 13:30
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PALERMO – Il Wwf chiede alla Regione di sospendere il ‘Calendario venatorio 2023-2024’. Si chiede di sospendere la preapertura dei giorni 2, 3, 6, 9 e 10 settembre e l’apertura generale dal 17 settembre al 31 gennaio 2024. E questo a causa dell’eccezionale situazione meteoclimatica, ambientale ed ecologica che ha interessato tutta la Sicilia.
Il WWF ricorda le perduranti condizioni climatiche estreme e i devastanti incendi che ancora stanno imperversando. Fenomeni che hanno gia’ comportato gravissimi danni alle popolazioni di animali selvatici. Per cui non sussisterebbero le condizioni, dal punto di vista scientifico e oggettivo, per l’avvio della stagione venatoria. Stagione che per di piu’ andrebbe anticipata di un mese rispetto alla data suggerita dall’Ispra, ovvero l’1 ottobre”.
Il documento del Wwf è stato inviato al Presidente della Regione Schifani e agli assessori Sammartino e Pagana. Esso evidenzia la palese incoerenza e contraddittorieta’ delle decisioni della Regione. Da una parte, ha proclamato lo ‘stato di crisi’ e di ‘emergenza di rilievo nazionale’, per l’emergenza. Dall’altra è stato emanato il ‘Calendario Venatorio 2023-2024’. Calendario ch, addirittura, anticipa l’avvio della stagione di caccia al 2 settembre anche nei confronti di specie come la Tortora selvatica, in fortissimo e preoccupante declino in tutta Europa.
“Fino a luglio – secondo le valutazioni della stessa Regione, riportate nelle due delibere sullo stato di calamita’ – caldo e incendi hanno causato danni che, in una primissima quantificazione, ammontano a circa 60 milioni di euro, oltre a danni specifici al settore agricolo che ammontano a circa 200 milioni di euro. Ma sugli altrettanto catastrofici danni alla fauna ed agli equilibri ecologici, il Governo regionale fa finta di non vedere. E, pur di non scontentare la lobby delle doppiette, apre in anticipo la caccia in una regione dichiarata in ‘stato di crisi e di emergenza”.
E ancora: “Per il WWF, aprire la stagione venatoria dopo un’estate torrida e le fiamme degli incendi sarebbe una follia. Decimerebbe gli animali sopravvissuti, determinando un danno ulteriore, gravissimo e irreversibile al patrimonio faunistico. Secondo gli studi scientifici di ISPRA, infatti, la riapertura della caccia ”comporta una condizione di rischio per la conservazione della fauna e rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie”.
Per il Wwf, si preannuncia “una vera e propria strage di fauna”. Il documento è stato già notificato anche al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, con l’invito a intervenire. Nel caso in cui la richiesta di sospensione della caccia venisse respinta dalla Regione, il WWF ha ufficialmente preannunciato che si vedra”’costretto a promuovere le azioni giudiziarie ritenute più opportune”.
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21 Agosto 2023, 13:30