“Calogero la testa ce l’ha dura” | Il boss Lo Piccolo contro il figlio

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31 Gennaio 2019, 06:04

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PALERMO – Due anni di sorveglianza speciale ad Alghero, in Sardegna, poi Calogero Lo Piccolo è tornato a Palermo. Ha preso il mano il potere contro la stessa volontà dei parenti. A cominciare dal padre Salvatore che in qualche modo, dal carcere di Parma dove sta scontando l’ergastolo, gli aveva manifestato il suo dissenso.

Il 6 aprile scorso Calogero Lo Piccolo, contro tutto e tutti, è di nuovo in città. Due mesi dopo, in giugno, le microspie dei carabinieri captano una conversazione fra il fratello Claudio e la zia Salvatrice – è la sorella di Salvatore – in cui discutono di un imminente colloquio con l’ergastolano. Calogero vuole parlare con il padre e così la madre, Rosalia Di Trapani, ha inviato un telegramma al marito detenuto per chiedergli di comunicare alla direzione del carcere un cambiamento in corsa: Calogero avrebbe preso il posto del fratello Claudio durante il colloquio.

Ed ecco nelle parole di zia Salvatrice il dissenso di Salvatore Lo Piccolo al rientro di Calogero a Palermo: “… eeeh tuo padre ci secca… è bello seccato che questo si trova qua… ci sono male… lui la testa ce l’ha dura”.

Niente da fare, Calogero è ostinato, anche se, aggiunge Claudio Lo Piccolo, “venendo là lo sapeva lui che problemi va all’incontro, perciò… aveva di starsene tranquillo là… come si dice… che nessuno lo disturbava… non mi interessa… non voglio sapere niente, ognuno fa le sue scelte”.

Salvatrice Lo Piccolo riporta davvero il pensiero del fratello ergastolano con il quale ha parlato al telefono da una saletta del carcere Pagliarelli nel corso delle periodiche conversazioni autorizzate fra i detenuti e i parenti. Il 27 luglio scorso Salvatore Lo Piccolo chiede con insistenza alla moglie Rosalia Di Trapani se il figlio ha ricevuto la sua posta: “ Io a Calogero ho scritto tre lettere… indirizzate a Cristina (è la moglie di Calogero Lo Piccolo, ndr). Ma, le ha… le hanno ricevute le mie lettere?… Io gli ho scritto tre lettere…. ma loro non mi hanno scritto però. Comunque, tu gli dai un bacione l’uno… gentilmente…”.

Forse in quelle lettere era celato l’ennesimo invito del boss rivolto al figlio per non mettersi di nuovo nei guai. Tutto inutile. Secondo la Procura di Palermo e i carabinieri del Nucleo investigativo Calogero Lo Piccolo ha fatto parte della nuova Cupola di Cosa Nostra.

 

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31 Gennaio 2019, 06:04

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