Caltagirone, il caso piscina |approda in consiglio comunale

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15 Marzo 2014, 16:18

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CATANIA – Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di ieri sera, dedicata interamente alla “querelle” – piscina comunale, durata parecchie ore e caratterizzata da un clima caldo anche per le proteste del foltissimo pubblico che vi ha assistito e per i vivaci “scambi di vedute” fra alcuni consiglieri e fra loro e i tanti che assistevano ai lavori, ha approvato con 19 sì e 3 astenuti l’ordine del giorno proposto dall’opposizione consiliare. Con esso si sottolinea che: “Da più di un mese la piscina comunale non è più aperta al pubblico a causa della mancata erogazione, al soggetto gestore (la cooperativa Csti), di quanto dovuto per contratto d’appalto. Ciò ha negato ai fruitori della stessa e all’intera città il diritto alla pratica delle discipline sportive legate al nuoto, Le legittime rivendicazioni del personale della cooperativa, nonostante la permanente presenza per 30 giorni nella piazza antistante il municipio, non hanno ancora avuto il dovuto ascolto, né sono stati adottati atti tesi a garantire la liquidazione di quanto legittimamente rivendicato.

Si delibera pertanto di: censurare l’operato del sindaco e dell’Amministrazione comunale per non avere provveduto ad affrontare la vertenza con l’esigenza di mantenere nella città e per la città una fondamentale struttura sportiva; di impegnare il sindaco e la Giunta a provvedere immediatamente alla risoluzione della controversia attraverso la liquidazione alla cooperativa Csti di quanto dovuto e a istituire immediatamente un tavolo tecnico aperto alle organizzazioni sindacali e di categoria, nonché alle forze politiche, per concertare le soluzioni da adottare”. In apertura di seduta è stato ascoltato il presidente della cooperativa Csti Andrea Mezzogiorno, autore di un accorato intervento con cui ha evidenziato “la positiva realtà rappresentata a lungo dalla piscina comunale, fiore all’occhiello di Caltagirone e palestra umana e sociale”, e detto di avere subìto “una grande ingiustizia morale ed economica”. Quanto ai costi gestionali, Mezzogiorno ha affermato che “essi sono coperti dal canone annuale versato dal Comune solo nella misura del 24 per cento, che si riduce alla metà se si tiene conto dell’esposizione debitoria a cui sono costretti i soci per il ritardato pagamento da parte del Comune. La copertura dei rimanenti, cospicui costi deriva dalla nostra professionalità e dal nostro spirito imprenditoriale. Vi chiediamo – ha concluso – di salvaguardare questo grande patrimonio non soltanto sportivo al servizio della città e del comprensorio e di tutelare il diritto al lavoro”. L’assessore allo Sport Marta Bellissima ha sostenuto di “condividere l’esigenza di un’immediata riapertura dell’impianto” e si è detta “pronta a ridare ossigeno alla cooperativa non appena il Comune disporrà le risorse necessarie. Dato che un trasferimento di somme nella casse comunali è imminente, chiedo formalmente al sindaco e all’assessore al Bilancio di destinarne parte alla Csti”. L’assessore ha successivamente precisato di nutrire “fiducia nel sindaco e in una sua decisione in questa direzione”.

Il sindaco Nicola Bonanno ha riferito che “la richiesta alla Csti di verificare la possibilità di ridurre i costi obbedisce a precise direttive nazionali ispirate al risparmio. Alla prima liquidità utile – ha continuato -, pagheremo qualcosa anche alla Csti, pur considerando, nel contempo, le diverse partite aperte con altri creditori”. Franco Pace ha stigmatizzato “le palesi contraddizioni in Giunta” e definito “dissennato” il ricorso al dissesto, “di cui adesso paghiamo le tragiche conseguenze”. Fabio Roccuzzo ha anticipato che “a maggio, tutti i consiglieri saranno chiamati a fare chiarezza con il voto sulla mozione di sfiducia al sindaco che presenteremo”. Luca De Caro ha parlato di “intollerabile assenza, da parte dell’Amministrazione, di un progetto chiaro su cosa fare <con> e <per> la città con le poche risorse disponibili”. Settimo De Pasquale ha invece sottolineato “la costante apertura al dialogo dimostrata dall’Amministrazione” e attribuito le difficoltà “all’enorme crisi finanziaria”.

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Fortunato Parisi ha anticipato il contenuto dell’Odg poi approvato e rilevato che “la città chiede di essere amministrata e, invece, non lo è affatto e ne paga purtroppo le conseguenze”. Secondo Giovanni Garofalo “il problema avrebbe dovuto essere affrontato già un mese fa, e in prima persona, dal primo cittadino, che deve aprirsi al confronto con la gente”. Gemma Marino ha espresso “l’auspicio che si venga fuori, con la massima urgenza, con soluzioni e risposte chiare, senza altre titubanze”. Roberto Gravina ha stigmatizzato “le pesanti passività ricevute in eredità dall’attuale Amministrazione” e criticato l’assessore “per avere, di fatto, abbandonato la <nave>”. “I contrasti in Giunta” sono stati evidenziati pure da Sergio Domenica, che ha reclamato “risposte e non più vaghe promesse perché sono passati quasi due anni”. Alfredo Scozzarella ha annunciato la presentazione della richiesta di Consiglio straordinario “sui ritardi ormai cronici nel pagamento degli stipendi e altre spettanze ai dipendenti comunali”. Gaetano Lo Nigro si è augurato “una soluzione celere, nel segno della collaborazione, per consentire la riapertura di un così importante impianto sportivo”.

Paolo Crispino ha accusato l’esecutivo di “schizofrenia e superficialità. E l’assenza di una benché minima rotta trascina purtroppo la città nell’agonia”. Luca Di Stefano, pur mantenendo la propria appartenenza al gruppo Articolo 4, ha sospeso la propria fiducia all’Amministrazione “vista la totale assenza di una linea comune”. Aldo Grimaldi ha anticipato che Forza Italia non avrebbe votato il documento “perché per noi vale di più la parola del sindaco e il suo impegno su cosa fare per la Csti”. E Settimo De Pasquale ha preannunciato l’astensione “perché – ha detto – non condividiamo le critiche all’Amministrazione”. In apertura l’assise cittadina aveva approvato all’unanimità un ordine del giorno, proposto e illustrato da Paolo Crispino, contro l’accorpamento del liceo artistico “Luigi Sturzo” di Caltagirone all’Istituto superiore “Vittorio Emanuele Orlando” di Militello.

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15 Marzo 2014, 16:18

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