Caltagirone, sfiducia rimandata | Bonanno nella rete di Articolo 4

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01 Luglio 2014, 12:12

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CALTAGIRONE. Le sorti dell’amministrazione Bonanno rimangono appese ad un filo sottile. A nulla sembra valsa la mozione di sfiducia conclusasi nelle prime ore di questa notte, con 12 voti contro e 17 favorevoli. La seduta iniziata alle 20,30 circa ha visto una folta partecipazione di cittadini che, anche grazie ad una fitta raccolta firme popolare a sostegno della mozione di sfiducia promossa da un comitato spontaneo, hanno manifestato il proprio disappunto nei confronti dell’amministrazione comunale. Non sono mancati fischi e urla verso i consiglieri che durante i propri interventi hanno confermato il proprio sostegno all’amministrazione comunale. Interrotto a più riprese anche il Sindaco Nicola Bonanno nel corso del suo breve intervento.
Ma la questione politica rimane e da voci di corridoio sembra aggravarsi.

Il Sindaco di Caltagirone dopo aver perso parte della propria maggioranza in seno al consiglio comunale ha in due anni di amministrazione azzerato e ricomposto per ben tre volte la propria giunta assessoriale. 
Problemi di ordine tecnico e di “velocità” nell’azione politica dicono oggi gli ex assessori della giunta Bonanno a cui pare venga rimproverata una lentezza nel prendere decisioni anche drastiche per risollevare le sorti dell’ente che per i debiti accumulatisi negli anni ha dovuto dichiarare il dissesto. Un’eredità non certo facile da gestire soprattutto per via del fatto che, la difficoltà nel reperimento di finanziamenti, la lentezza nei trasferimenti regionali e nazionali hanno fatto fibrillare a più riprese le casse comunali del tutto vuote con ritardi nei pagamenti anche degli stipendi dei dipendenti comunali e ritardi, anche cospicui, nel pagamento dei fornitori. Il Comune ad oggi si trova scoperto della tesoreria, questione che non permette all’ente di usufruire di anticipi di cassa con le difficoltà che ciò comporta. A nulla al momento sembra valso l’incontro svoltosi innanzi al Prefetto per dirimere i problemi fra l’Ente Comune e la Banca che ha cessato il servizio di tesoreria e che si è insinuata nella massa passiva dell’Ente a seguito del dissesto per circa 7 milioni di euro. 
Se dal centro sinistra viene rimproverato il dissesto come mezzo per azzerare i debiti del Comune e l’immobilità finanziaria che ciò ha comportato senza aver tentato alcuna altra forma di ripianamento del debito, da una parte della stessa maggioranza, ormai in parte sfaldatasi, viene rimproverato al sindaco un incapacità di reazione alla fase di stallo venutasi a creare e una lentezza nell’approvazione di tutti gli strumenti utili a portare avanti il programma siglato durante la campagna elettorale.

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Restano insoluti ancora i problemi legati alla paventata risoluzione dei contratti con la SIE e la ridefinizione di quello con la ditta che gestisce le strisce blu nel comune di Caltagirone. 
Se la sfiducia verrà ritrattata come preannunciato dai firmatari fra sei mesi, quando cioè per legge sarà possibile ripresentare un’altra mozione, da punto di vista pratico l’amministrazione si prepara a dover combattere in consiglio per riuscire a far passare atti utili al proseguo dell’attività amministrativa. 
Le sorti dell’Amministrazione Bonanno, la più votata nella storia della città di Caltagirone, rimane però appesa ad un filo. A mantenere i numeri stabili, infatti, la scorsa notte sono stati i consiglieri dell’Articolo 4 i cui consiglieri alle elezioni comunali sono stati eletti in una compagine di centro destra ma alla regione testando anche nel comune di Caltagirone la coalizione, sono transitati nel centro sinistra. 
Ieri notte, pare che solo per un mancato accordo utile per le prossime elezioni amministrative i 4 consiglieri di articolo 4 hanno votato il sostegno al Sindaco di Caltagirone. Con i loro voti lo scoglio dei 20 voti sarebbe stato ben preso superato.
Al banco di prova oggi la giunta comunale si troverà a far fronte alle festività in onore del Patrono San Giacomo, con due appuntamenti che caratterizzano e fanno incetta di turisti da tutto il mondo le festività patronali ossia la Scala Illuminata e la più popolare ma sentita Serata della Villa. I problemi economici infatti potrebbero mettere a rischio questi due importantissimi eventi. Il Sindaco, che avevaappoggio di ex Mpa, Fi, Udc e di una parte dell’Ncd, oggi rischia di divenire ostaggio di un solo partito che potrebbe d’improvviso staccare la spina, conclusi gli accordi con i nuovi alleati di casa Pd.

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01 Luglio 2014, 12:12

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