I commenti sulla ragazza, l'omicidio: notte di sangue a Caltanissetta

I commenti sulla ragazza, l’omicidio: sangue a Caltanissetta

La ricostruzione degli investigatori. La lite scoppiata in osteria

Erano tutti armati di coltello. Qualcuno ha fatto degli apprezzamenti su una ragazza ed è scoppiato il finimondo. I fendenti sono stati fatali per Marcello Tortorici, 51 anni.

Quando i carabinieri sono giunti in via San Domenico, nel centro storico di Caltanissetta, l’uomo era ancora agonizzante. Inutile la corsa all’ospedale Sant’Elia, dove è deceduto poco il ricovero. Ci sono altri tre feriti, di cui uno ricoverato in condizioni serie ma non in pericolo di vita.

La lite è iniziata all’interno dell’osteria “La putia del vino”. Da una parte i Tortorici, dall’altra i Fiore che non avrebbero gradito i commenti rivolti alla fidanzata di uno dei componenti della famiglia. Prima gli insulti, poi la resa dei conti fuori.

I carabinieri del reparto operativo guidati dal colonnello Alessio Artioli hanno ascoltato feriti e testimoni. La vicenda è chiara, ma ci sono dei punti da mettere a fuoco. A cominciare da chi avrebbe colpito a morte Marcello Tortorici.

Si sono affrontati in sei, quasi tutti con piccoli precedenti penali. Gente che si muove nel sottobosco della criminalità. Tortorici era assieme al fratello Massimo, 45 anni, ferito da un fendente al torace poco sotto l’ascella, e Roberto Millaci, 50 anni, colpito più volte alle gambe. Dall’altra parte Salvatore Fiore, 53 anni, raggiunto di striscio da una coltellata, e i suoi due figl, Michele e Kevin, di 30 e 22 anni. Ora sono tutti indagati.

Tranne il fratello della vittima, che si trova in ospedale, sono tutti in caserma. Il sostituto procuratore Massimo Tririfò ha raccolto la loro versione nella notte. Chiuso il giro di interrogatori. Qualcuno sta per essere fermato con la pesantissima accusa di omicidio.

Sull’asfalto è stato trovato un coltello. Se fosse l’arma del delitto dalle impronte si scoprirebbe l’assassino. Ma di coltelli ce n’erano altri come ha raccontato un testimone.


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