18 Luglio 2014, 11:13
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ACIREALE – La fondazione del Carnevale di Acireale ha un nuovo presidente. Si tratta di Antonio Coniglio, 25 anni, laureando in giurisprudenza. Componente di CambiAmo Acireale, il comitato civico da cui nasce la candidatura di Roberto Barbagallo. Ai microfoni di LiveSicilia Catania racconta con grande entusiasmo la voglia di cambiare e di rivalutare il “Più bel Carnevale di Sicilia”, consapevole della situazione, non certo facile, in cui versa una delle più famose manifestazioni dell’isola.Non esiste certamente una formula sicura,considerati anche i tagli da parte della Regione, tagli che hanno avuto un peso decisivo sul Carnevale acese, in questi ultimi anni. “Bisogna buttare il cuore oltre l’ostacolo” – dice Coniglio – e intanto Acireale attende il carnevale estivo.
Un giovane alla presidenza, di sicuro una bella responsabilità vista la situazione, non certo facile, per il Carnevale di Acireale in questi anni.
Non ci sono onori senza oneri. Ho l’onore di presiedere il consiglio di amministrazione che organizza una delle manifestazioni più rilevanti del paese e nel contempo l’onere di raccogliere l’esigenza di rinnovamento che i cittadini ci hanno consegnato con il mandato elettorale”.
Quali sono le priorità per rilanciare la manifestazione?
Tre saranno le linee guida di questa nuova stagione: Il superamento della diffidenza nei confronti della macchina organizzativa: non ci sarà atto o impegno di spesa che non verrà reso pubblico, nel rispetto del sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati. In secondo luogo,la capacità di rinnovare il format,rompendo l’isolamento culturale ed inserendo il carnevale all’interno dei grandi percorsi nazionali ed internazionali ed infine,fare in modo che la cartapesta diventi l’elemento distintivo e caratterizzante di una città che si candida ad avere un ruolo centrale in uno spazio di beni, persone, servizi, capitali straordinario che deve diventare il salotto del mediterraneo. Le difficoltà sono parecchie: ci porremo obiettivi a breve, medio, lungo termine e ragioneremo secondo una logica di coerenza tra risorse ed impieghi. Non ci occuperemo solo di carnevale ma, insieme al sindaco e all’assessorato al turismo, realizzeremo un progetto organico di sviluppo turistico e culturale di Acireale. Per quanto mi riguarda, nonostante la scarsezza delle risorse economiche, cercherò di gettare il cuore oltre l’ostacolo.
Qual è la situazione riguardo i carristi?
Negli ultimi anni c’è stato un certo malcontento I nostri maestri sono noti per la raffinatezza nelle tecniche di lavorazione della cartapesta e gli slanci artistici e creativi. Li ho trovati motivati e consapevoli delle difficoltà, soprattutto di carattere economico, che dobbiamo condividere insieme. La situazione della cittadella della cartapesta non è delle migliori. Lavoreremo per renderla un luogo degno di ospitare autentici artisti che meritano di essere conosciuti in tutta Italia.
Qualche anticipazione sul carnevale estivo?
Lo slogan della nostra campagna elettorale è stato “cambiAmo Acireale”. Potrei dire cambiAmo il carnevale ma, a proposito dell’estate, mi limito a dire “salviamo il Carnevale”. Abbiamo dovuto fare gli “straordinari”, considerati i pochi soldi in cassa, per garantire che il 2 e il 3 Agosto si possa continuare a garantire l’iniziativa.
Ritiene che esista la possibilità di coinvolgere giovani talenti nostrani nell’ambito dello spettacolo che di solito circonda la manifestazione?
Non ritengo, devo. Tutti coloro, e sono tanti, che hanno talento sappiano che la città di Acireale è pronta ad ospitarli tutto l’anno. A ragionare con loro sulla necessità di disegnare lo sviluppo turistico culturale della città. Parlo di Carnevale e non solo perché, le ripeto, la fondazione non si occuperà solo di questo. Qui bisogna rompere il “diaframma delle abitudini” e andare alla ricerca dell’identità perduta. Non ci sono “cortine di ferro” ma porte aperte a tutti.
Le voci su un ticket d’entrata si sono fatte insistenti,l’anno prossimo si pagherà il biglietto dunque?
È una possibilità. immaginiamo formule che ci consentano di andare oltre una dimensione meramente “assistenzialistica”. Il ticket d’ingresso è una di queste. Va fatta un scelta politica ma va fatto pure uno studio tecnico-scientifico che fotografi costi-benefici dell’operazione. Stessa cosa riguarda la gestione dei parcheggi. Così come, innovando il format, chiederemo il sostegno delle grandi sponsorizzazioni.
In vista di una “forzata” spending review come si muoverà la fondazione per tenere comunque alto l’interesse per “il più bel carnevale di Sicilia”?
Cercheremo di fare il massimo per “autogestirci” con il sistema comunale, non volendo operare secondo la logica rivendicazionista della “politica con il cappello in mano”. Chiederemo peró , nel contempo, alla Regione siciliana di aiutarci a valorizzare l’importante “capitale reputazionale” di cui disponiamo(siamo il secondo evento dell’isola. Il deputato della mia città, l’On. D’Agostino, è impegnato in prima persona, insieme a me, in questa scommessa. Io immagino che Acireale debba raccogliere la sfida dell’euro-mediterraneo e che lo stesso carnevale debba gradualmente esprimere gli slanci culturali dei popoli del mediterraneo. So che il governatore Crocetta è molto sensibile su questi temi. Grandi difficoltà allora ma nel contempo voglia di servirsi dell’unico strumento in grado di governare il futuro: il progetto. Basta con il tirare avanti alla giornata. Si finisce infine con il “tirare le cuoia”. È tempo di affermare una visione.
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18 Luglio 2014, 11:13