10 Marzo 2015, 17:36
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PALERMO – “È insopportabile che un organismo di rappresentanza delle imprese utilizzi bizantinismi per mantenere una governance che è delegittimata, perché ha contribuito a mantenere in carica il presidente della Camera di Commercio di Palermo per tre anni, nonostante non avesse i requisiti per ricoprire quell’incarico”. Lo ha dichiarato il presidente della Prima Commissione all’Ars, Antonello Cracolici, a proposito del “temporaneo congelamento” della presidenza della Camera di Commercio. “Se qualcuno aspetta un formalismo per tenere in vita questa governance – ha aggiunto Cracolici -, io dico che bisogna intervenire “manu militari” e procedere al commissariamento”.
Secondo il presidente della Commissione Affari Istituzionali, il governo regionale “ha già perso tempo”. “Per quanto mi riguarda – ha sottolineato – penso che avrebbe dovuto agire già ieri. Intervenga subito, oppure qualcuno dovrà rispondere sui motivi per cui non si commissaria la Camera di commercio”.
A chi in questi giorni ha sollevato dubbi di natura tecnica sulla possibilità di un commissariamento, Cracolici replica: “Su questo si può perdere pure davanti ai Tar, ma è meglio perdere davanti ai Tar per aver rimosso un organo che non ha più l’autorevolezza morale di poter governare la Camera di commercio. E non mi riferisco soltanto a Helg, ma tutti quelli che sono stati silenti e hanno permesso a Helg di rimanere in carica nonostante fossero venuti meno i requisiti. Per me – ha concluso – c’è un problema di legittimazione di tutta la governance della Camera di commercio”.
*Aggiornamento: ore 19.42
Questa la replica della Giunta della Camera di commercio in risposta a Cracolici: “Non possiamo accettare lezioni di morale da un indagato per le spese pazze dell’Ars, e sotto processo alla Corte dei Conti – si legge in una nota – perché con fondi pubblici ha pagato 72 mila euro di buvette. Certo è che il richiamo all’azione militare fa paura, soprattutto se pronunciato da un esponente del parlamento siciliano. La giunta della Camera di Commercio ha auspicato l’invio degli ispettori regionali e ora aspetta l’esito dei controlli. Nelle more però noi preferiamo le regole, preferiamo agire nell’alveo della legge. E non vorremmo che dietro proclami dai toni autoritari e dispotici si nascondano bieche mire di potere ad uso e consumo personale. Paventiamo il rischio, insomma, che la Camera di Commercio sia solo una foglia di fico per coprire altri obiettivi e ben più lucrosi affari che stanno per maturare altrove. Speriamo non sia per questo che chi dice di conoscere la situazione da 3 anni se ne indigna solo adesso”.
Aggiornamento 21,45. “Ho dato mandato ai miei legali di agire nelle sedi civili e penali a mia tutela per le gravi dichiarazioni rese riguardo alla mia persona”, annuncia a Livesicilia Antonello Cracolici.
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10 Marzo 2015, 17:36