20 Luglio 2019, 18:57
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Diavolo di un uomo, ma come avrà fatto? Sto parlando di Andrea Camilleri. E’ riuscito a realizzare un’impresa incredibile. Entrare nel cuore della gente, a farsi amare, nonostante il suo vizio del fumo. Si, so bene che anche altri illustri siciliani sono scolpiti nella memoria collettiva nonostante il loro cedimento al fumo. Ma erano altri tempi, quelli. La sigaretta era amata, aveva un suo fascino magnetico.
Lui, invece, Camilleri, ha fumato allegramente fino a 93 anni, infischiandosene del salutismo dilagante e dell’ondata moralista. E’ andato controcorrente, ha praticato il dissenso e non solo non è stato collocato, come ormai accade a tutti i fumatori, ai margini della società, ma si è fatto amare. Nonostante il fumo, o per il fumo.
Non riesco ad immaginare impresa più autenticamente rivoluzionaria di questa. E’ il trionfo dell’amore che vince su tutto. E’ il trionfo della scrittura e dei grandi scrittori. In fondo la gente vuole che gli scrittori scrivano, e poi facciano il c… che vogliono.. Il poeta Magrelli, sul punto, è stato chiaro: “Terribile è l’amore di chi legge e non vorrebbe smettere di leggere nemmeno tra le ossa di chi scrisse.”
Grande, immenso, Andrea Camilleri! Ora che sei morto, per me è tempo di rimpianti. Ho la casa piena di tuoi libri. Li ha divorati tutti mia moglie. Io non ti ho mai letto.Non ne vado fiero e non lo rivendico. E’ andata così. Ma è tempo di recuperare. Chissà quante e quali felicissime intuizioni narrative ti avranno ispirato le tue inseparabili sigarette. Le ho perse prima. Ora me le riprendo.
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20 Luglio 2019, 18:57