18 Marzo 2010, 10:44
1 min di lettura
Enzo Galioto? “Un amministratore inadeguato”. La sua nomina all’Amia? “Un errore”. Diego Cammarata “scarica” il senatore del Pdl che lui stesso ha chiamato alla guida dell’azienda municipale per i rifiuti: in un’intervista rilasciata a “S”, in edicola da sabato 20 marzo, il sindaco di Palermo accusa Galioto di avere gestito l’Amia in maniera “non adeguata alla complessità del compito”, ma ne salva la buona fede. Un beneficio che invece il sindaco non riconosce al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, “un nemico di Palermo con il quale è impossibile collaborare”: “A Lombardo – dice Cammarata – ho fatto diverse aperture, ma non ci credo più. Poi magari mi sbaglio: può darsi che cambi e ci risveglieremo tutti da un brutto sogno”. Il governo regionale, del resto, secondo il sindaco “ha operato male sin da quando si è insediato. Si è occupato soltanto di un’occupazione capillare del potere, con risultati nulli su tutto il resto. È impossibile la collaborazione con chi fatto tante promesse a Palermo e poi non ne ha mantenuta neanche una: dal collettore sud-orientale ai ponti di Perrault fino alla metropolitana, nulla è stato finanziato”.
Molto più teneri i giudizi nei confronti di Gianfranco Micciché, un tempo suo punto di riferimento all’interno del Pdl e oggi al fianco del governatore nel Lombardo-ter: “Gianfranco – dice Cammarata – resta un leader di talento anche se ha intrapreso una strada che non condivido, ma lo conosco e so che ci crede, che è in buona fede. Il suo sodalizio con Lombardo ha breve vita: capirà chi è il presidente della Regione, sarà deluso e tornerà sui propri passi. La strada di una rivisitazione dei nostri rapporti non è affatto preclusa, anzi”. Per quanto riguarda il suo futuro, invece, il sindaco si vede a Roma: “Mi piacerebbe continuare con l’attività politica – afferma il primo cittadino -. La mia aspirazione è farlo in Parlamento”.
Pubblicato il
18 Marzo 2010, 10:44