Cronaca

Camorra, Francesco Schiavone torna al 41bis: stop alla collaborazione

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04 Luglio 2024, 08:04

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NAPOLI – Le rivelazioni rese ai magistrati sono state ritenute inutili. Così, al boss dei Casalesi Francesco Sandokan Schiavone, che aveva iniziato a collaborare con la giustizia a marzo scorso, è stato revocato il programma di protezione ed è tornato in carcere al 41bis.

Gli inquirenti hanno deciso di revocare il programma di protezione cui era stato sottoposto, ritenendo che le dichiarazioni finora rilasciate da Schiavone non fossero utili. I pm anticamorra, coordinati dal procuratore Nicola Gratteri, hanno poi chiesto il via libera dal Ministero della Giustizia, che ha disposto per Sandokan il ritorno alla detenzione in regime di 41 bis. 

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Schiavone fu arrestato nel 1998, poi condannato all’ergastolo nel maxi processo Spartacus e per diversi omicidi; prima di lui avevano deciso di pentirsi il figlio primogenito Nicola, nel 2018, quindi nel 2021 il secondo figlio Walter. In carcere, invece, Emanuele Libero, scarcerato il 15 aprile e sottoposto a fermo (poi confermato dal gip) il 13 giugno. In carcere anche Carmine, mentre la moglie di Sandokan, Giuseppina Nappa, non è a Casal di Principe.

La notizia del pentimento di ‘Sandokan’ risale al marzo scorso. Si riteneva che le dichiarazioni del 70enne ex boss di Casal di Principe potessero servire a far luce su alcuni misteri irrisolti, come l’uccisione in Brasile nel 1988 del fondatore del clan Antonio Bardellino, o sugli intrecci tra camorra e politica. Invece gli inquirenti non hanno ravvisato elementi di novità o di interesse investigativo nei suoi racconti.

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04 Luglio 2024, 08:04

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