Campobello: Messina Denaro, "dalle scommesse i soldi per la latitanza"

Messina Denaro, “dalle scommesse soldi per la latitanza”

Alcune inchieste del recente passato tornano di grande attualità

PALERMO – Quindici mila euro per la casa rifugio. Novemila per la macchina. Oltre settemila annotati alla voce “uscite” in un solo mese. Matteo Messina Denaro spendeva parecchi soldi. Tutti in contanti, come nel caso del denaro in banconote da 50 euro consegnato ad Andrea Bonafede. L’uomo che ha prestato la sua identità al latitante lo versò sul suo conto corrente postale per emettere l’assegno circolare servito PR il covo di via Cb31.

C’è un settore che garantisce liquidità, immediata e continua: le scommesse on line. Un business che ha visto impegnati i familiari più stretti di Matteo Messina Denaro. Il loro punto di riferimento sarebbe stati due: il giovane imprenditore Carlo Cattaneo e Calogero Jonn Luppino.

Il blitz “Anno zero” della Direzione distrettuale antimafia svelò i rapporti fra Cattaneo e Rosario Allegra (recentemente deceduto), cognato del latitante Matteo Messina Denaro per averne sposato la sorella Giovanna.

Rivolgendosi al Castelvetranese Cattaneo, condannato a 16 anni, Allegra diceva: “Il problema sai quale è?… la questione quale è? Che praticamente… se per i soldi del 26 che ti sei dimenticato”. Cattaneo replicava: “Ma assolutamente non è così” e aggiungeva: “Io ti assicuro che… io non posso avere rapporti con lui (Messina Denaro)”. E Allegra chiariva: “Tu non è che devi avere rapporti con lui… tu devi fare semplicemente… saltare la porta aperta. Tu prendi tot e li dai a Ciccio e gli dici di portarglieli a casa”.

Ciccio sarebbe Francesco Messina Denaro, nipote del cuore del latitante, figlio della sorella Rosalia e di Filippo Guttadauro. A lui Cattaneo avrebbe dovuto consegnare i soldi che servivano per la latitanza dello zio.

Cattaneo si muoveva parecchio, capace com’era di intrattenere relazioni con i mafiosi del mandamenti palermitani di Resuttana e Porta Nuova. Ma anche con i catanesi.

“La repentina ascesa dell’imprenditore di Castelvetrano nel business delle scommesse online è stata legata – scrivevano i pubblici ministeri di Palermo – ai suoi stretti rapporti con Ciccio Guttadauro e per il tramite di questi con i fratelli Placenti di Catania, imparentati con la nota famiglia mafiosa catanese di Benedetto Santapaola”.

Nel 2014 era forte il sospetto che Allegra e Gaspare Como, altro cognato di Messina Denaro, marito della sorella Bice, avessero un canale di comunicazione con il latitante. “Io a lu siccu… non lo voglio disturbare… che ha un coglione di… mio cognato… che è un coglione preciso… e ora mi devo andare a litigare con quest’altro cretino?”, diceva Allegra.

Alla famiglia Messina Denaro sarebbero arrivati i soldi anche di un altro imprenditore delle scommesse, Calogero Jonn Luppino. Luppino si occupava delle esigenze economiche di chi era finito in carcere. A cominciare da Franco Luppino, braccio destro di Matteo Messina Denaro, e Rosario Allegra. Lo scorso dicembre gli è stato confiscati soldi, imprese e lingotti d’oro, mentre si sono perse le tracce di alcuni cavalli purosangue.

E allora i magistrati della Dda e i carabinieri del Ros si concentrano su vecchie e nuove conoscenze del settore per scovare chi e come finanziava la latitanza dei padrino.


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