07 Febbraio 2017, 19:24
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PALERMO – Giancarlo Cancelleri lo ha annunciato in modo esplicito. Forse troppo. “Sono candidato alla presidenza della Regione”. Una uscita che sembrerebbe sgombrare il campo dai dubbi. Ma la realtà è probabilmente un’altra. Perché di fronte alle legittime aspettative di quello che è considerato il leader in Sicilia dei grillini, sembra ci sia qualche malumore interno al movimento. E soprattutto, la tentazione di convincere un magistrato importante e autorevole come Nino Di Matteo a “scendere in campo”.
E così, la presa di posizione di Cancelleri appare quasi un modo per ribadire “ad alta voce” che lui è e rimane la punta di diamante del movimento. Ma come detto, all’interno delle Cinquestelle non tutti sembrano pensarla in questo modo. Qualcuno, infatti, sembra non aver gradito alcune scelte del leader in questi anni, a partire dal “Modello Sicilia” che aveva aperto a Crocetta. Mentre altri rimproverano seppur sottovoce una gestione “padronale” del movimento, rappresentata anche dalla presenza della sorella di Cancelleri, Azzurra, tra gli scranni del parlamento nazionale
È presto, ovviamente, per parlare di “fronda”. Ma la candidatura di Giancarlo Cancelleri non è più così scontata. Anche perché, come ricordato dallo stesso movimento, il prossimo candidato a Palazzo d’Orleans sarà scelto attraverso la piattaforma Rousseau. E lo stesso avverrà per i componenti della lista per le regionali, che verranno stilate subito dopo avere depositato le liste per le amministrative in programma in primavera.
“Avvieremo l’iter delle regionali dopo che avremo chiara la mappa delle liste alle comunali – dice Cancelleri – Penso che tra giugno e luglio avremo i nomi del nostro candidato alla presidenza della Regione e di quelli dei componenti della lista per le regionali”. Il metodo dovrebbe essere quello adottato per le ‘comunarie’ a Palermo, con i primi 5 più votati tra i candidati a far parte della lista, che si contenderanno al secondo turno on line la candidatura a governatore per il movimento di Grillo.
“Confermo – ha aggiunto Cancelleri – che mi candiderò per la presidenza della Regione siciliana e mi aspetto che lo faccia anche qualche altro mio collega dell’Assemblea regionale”. E tra i “colleghi” di Cancelleri, sembra assai gradito, anche dentro il movimento, Giampiero Trizzino.
Ma, come detto, qualcosa potrebbe sparigliare le carte. Alcuni autorevoli esponenti del Movimento, infatti, si sarebbero detti pronti a chiedere al pm Nino Di Matteo una disponibilità a correre come candidato alla presidenza della Regione. Una tentazione, al momento. O poco di più. Di sicuro c’è la “simpatia” reciproca tra il magistrato e la formazione politica di Beppe Grillo. Pochi giorni fa, lo ricordiamo, Di Matteo espresse pubblicamente il proprio gradimento nei confronti del codice etico del Movimento cinque stelle. Una “uscita” che giunse dopo ad esempio la presa di posizione netta del magistrato nei confronti del “No” al referendum costituzionale: una posizione condivisa con i grillini.
“Siamo lusingati – ha detto così lo stesso Cancelleri – ogniqualvolta esca il nome di Nino Di Matteo accostato ai 5stelle o quando lui spende parole positive nei confronti del movimento, come ha fatto nel caso del codice etico che abbiamo adottato. Ma non vorrei che dietro alle voci insistenti che lo danno come nostro candidato alla Regione siciliana ci sia l’azione di qualcuno che voglia delegittimarlo, proprio accostandolo al movimento. Il M5s stima Di Matteo – aggiunge Cancelleri – Io non conosco i suoi gusti politici, spero certamente che vada avanti col suo lavoro”. Come dire: Di Matteo continui a fare, e bene, il pubblico ministero. Una sua discesa in campo, però, sarebbe quasi certamente sinonimo di vittoria per i grillini. Ma a quel punto, Cancelleri dovrà riporre nel cassetto il sogno di diventare il prossimo governatore della Sicilia. Una corsa lanciata anche in questi giorni: “Io mi candido”.
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07 Febbraio 2017, 19:24