24 Febbraio 2014, 15:52
4 min di lettura
PALERMO – “La politica vorrebbe lasciare tutto com’è. Ma proverò a spiegare che invece tutto deve cambiare”. Un po’ di filosofia, un po’ di pragmatismo. Ed ecco il senso delle prossime nomine ai vertici della Sanità siciliana, secondo il governatore Rosario Crocetta. Che intanto, in occasione della presentazione di un’iniziativa dell’Asp di Palermo, “nomina” il primo dei 17 direttori generali. Si tratta proprio di Antonio Candela, commissario dell’Azienda del capoluogo: “Non ha più nulla da dimostrare – spiega Crocetta – per me, può continuare a lavorare serenamente, sulla scia di ciò che ha fatto finora”.
E la prima casella, così, è riempita. Le altre verranno colmate molto presto. Tre, intanto: “I manager dei policlinici potremo, credo, annunciarli tra pochissimi giorni. Dovremo scegliere – spiega infatti Crocetta – tra le terne proposte dai rettori delle Università che prendono parte alla gestione del Policlinico. Quindi, sarà il turno degli altri. Chiuderemo la partita tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo”. Ma lì, i nodi da sciogliere sembrano ancora molti. “Devo ammettere – ha detto il presidente della Regione – che buona parte della politica tradizionale oppone ancora molte resistenze. Aspira a confermare il settore sanitario del passato. Noi invece introdurremo i principi della innovazione e delle rotazioni. Faremo in modo, insomma, dI evitare le cristallizzazioni, il fatto che dirigenti e funzionari possano occuparsi per tutta la vita dello stesso settore. Quando ho chiesto – ha proseguito Crocetta – di far ruotare i dipendenti che negli anni si sono occupati di appalti mi prefiggevo proprio questo obiettivo. Le rotazioni non sono ancora finite. E questi tempi ‘lenti’ sono proprio il segno delle resistenze di certa politica e di certa burocrazia”.
Se non si sbottona ancora sui nomi, il presidente della Regione svela invece la tipologia dei nuovi incarichi che intende conferire ai manager. “Non possiamo più – dice Crocetta – assicurare deleghe in bianco. Nei contratti saranno specificati dei momenti in cui opereremo dei ‘check-point’. Dei controlli periodici su tutta una serie di questioni. Non ci limiteremo a chiedere il ‘risparmio’ o il ‘contenimento della spesa’, ma pretenderemo che questa non intacchi la qualità dei servizi. Verificheremo – aggiunge il governatore – come vengono portati avanti gli appalti. Se si procede con rinnovi automatici, con procedure negoziate o con gare pubbliche. Il mancato rispetto di questi e altri punti determinerà la risoluzione del contratto”.
E ancora, la vicenda manager è lo spunto per fissare alcuni degli obiettivi della Sanità nell’era Crocetta-Borsellino: “La Corte dei Conti – ha detto il governatore – denuncia che nella Sanità siciliana si va avanti con procedure negoziate al posto delle gare ad evidenza pubblica. Si deve cambiare marcia. E ancora, dobbiamo limitare al massimo – ha aggiunto Crocetta – il ricorso alle gare centralizzate. Finora non sono servite ai siciliani, ma pittosto ad aziende del Nord se non addirittura straniere, e senza produrre alcun risparmio. Penso alla gara sulle assicurazioni: passare alla gestione decentrata ci consentirà di risparmiare il 70%.”.
Ma come detto, tutti questi temi passeranno presto dalla nomina dei nuovi vertici delle aziende. Incarichi attesi ormai da mesi. E sui quali si potrebbe giocare una partita ben più ampia di quella riguardante Asp e ospedali. In queste ore, infatti, il governo è impegnato nei lavori sulla Finanziaria bis, nel tentativo di condurre al traguardo la riforma delle Province e infine, il presidente dovrà occuparsi del rimpasto.
E le nomine dei manager potrebbero rappresentare un argomento utile a tenere unita la maggioranza e a ridiscutere gli equilibri politici. “Quando si fa politica – ammette Crocetta – non si può essere ingenui. È chiaro che in questo momento non è il caso di introdurre aspetti che finirebbero per aumentare le fibrillazioni politiche. La politica tradizionale non è d’accordo con la necessità di riformare il settore. A me tocca discutere con la politica e spiegare la necessità di questo rinnovamento. Ma il rinnovamento – aggiunge Crocetta – non deve essere visto come una punizione. Non taglieremo teste. Chi in passato ha rivestito ruoli chiave nella Sanità potrà offrire la propria esperienza in altri rami del settore. Questa volta ‘si gira’. Il sistema, per sua natura, tende ad autoconservarsi e ai giovani non viene mai data la possibilità di misurarsi. Del resto – conclude il presidente della Regione – esistono due modi per non vedere bene la realtà: il primo è quando una cosa si conosce in modo troppo superficiale, l’altro è quando si conosce da troppo tempo. E si finisce per non vederne più i difetti. Come un quadro appeso da anni a una parete. Dopo un po’, a quel quadro non fai più caso”.
Pubblicato il
24 Febbraio 2014, 15:52