07 Dicembre 2016, 16:50
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PALERMO – Caos e polemiche fra associazioni animaliste e Comune per la decisione di creare un bando per l’erogazione di 480 euro a chiunque decida di adottare un cane in stallo al canile di via Tiro a segno. Un provvedimento “svuota canile” che risponde all’esigenza di cominciare i lavori di ristrutturazione. Un appalto da quasi due milioni di euro assegnato addirittura nel 2012, per la messa a norma di quello che, a lavori completati, non sarà più un canile rifugio, ma un canile sanitario, ovvero una sorta di clinica medica veterinaria.
Lo ha spiegato ai microfoni di LiveSicilia Gabriele Marchese, il responsabile dell’Area innovazione tecnologica, comunicazione, sport e ambiente, incaricato dal comune di mettere in opera il bando della discordia che dovrebbe partire il prossimo gennaio. Un provvedimento che “servirà finalmente a dare una casa a questi cani. Per me e per il Comune questo è lo scopo principale – spiega il dirigente -. Vanno, però, raggiunti anche altri obiettivi, e per questo sono stato coinvolto. Traguardi di efficienza ovvero riuscire a mettere ordine nel rifugio di via Tiro a segno e cercare di arginare i costi che l’amministrazione sostiene tra gestione diretta e gestione indiretta dei cani. Ovvero delle convenzioni a pagamento che il comune stipula con i canili privati”.
Ma se quello di via Tiro a segno, a lavori finiti, non sarà più un canile rifugio, ovvero un luogo dove tenere i cani, dove finiranno gli animali che verranno accalappiati o abbandonati in futuro? “Intanto ci occupiamo di quelli che ci sono oggi e che speriamo di affidarne con questa iniziativa – risponde Marchese – per il resto non so. Prima o poi si dovrà costruire un vero e proprio canile rifugio a Palermo”.
Un bando, quindi, che sta scatenando l’ira di associazioni e animalisti, ma che alla fine dei giochi sembrerebbe risolvere solo una necessità tecnica, ovvero l’avvio dei lavori, ma che alla lunga non risolverebbe l’emergenza abitativa per i cani e soprattutto non arginerebbe i costi che il Comune sostiene ogni anno. L’amministrazione spende quasi un milione di euro per gestire circa 700 i cani e sono cifre reperite solo per 2015. L’anno scorso, infatti, ne sono stati affidati tramite convenzione a canili privati circa 260, gli altri vivono fra il rifugio di via Tiro a segno e nei locali dell’ex Mattatoio. Quasi impossibile avere una cifra definitiva di tutti i cani suddivisi nei canili privati che negli anni sono stati abbandonati o accalappiati, solo da pochi mesi è partita, infatti, la digitalizzazione precisa dei flussi in entrata e in uscita. “Stiamo facendo di tutto per rendere più fruibili i dati – sottolinea Gabriele Marchese – il mio ufficio sta cercando di rendere tracciabile tutto. E’ arrivato il momento di risolvere questo problema, avere un sistema informatico più efficiente è il primo passo”.
Da un lato le necessità di mettere ordine dell’amministrazione comunale, dall’altro le associazioni, che negli anni hanno anche guadagnato dalla gestione dei cani, e in mezzo il benessere degli animali che, a fasi alterne, sembra non essere stata una priorità per nessuno. Intanto la polemica si infiamma e l’Ada, l’unica associazione rimasta a collaborare quotidianamente e a titolo gratuito dopo che la gestione del canile è stata affidata ai dipendenti Reset, attacca: “Un’iniziativa che – sostiene la presidentessa Elisa Rizzo in un lungo post su Facebook – non farà altro che incrementare violenze, maltrattamenti e abbandoni”. Della stessa opinione altre associazioni come Lega del Cane ed Oipa e i Comitati civici: “La delibera di giunta sull’adozione incentivata degli animali ospitati presso il canile di Palermo – afferma Filippo Occhipinti, capogruppo al consiglio comunale di Palermo – sebbene condivisibile in linea di principio e peraltro auspicata anche dal sottoscritto, presenta numerose criticità e non sembra tutelare i nostri amici a quattro zampe”. Tutti i soggetti in rivolta rimproverano al Comune e a Marchese di non essere mai stati interpellati per trovare una soluzione condivisa e che non mettesse a rischio gli animali.
“I cani che verrebbero dati in adozione – rassicura il dirigente Gabriele Marchese – verranno immediatamente intestati ai nuovi padroni, che quindi se ne assumerebbero gli oneri economici e giudiziari. Non ho la sfera di cristallo, come non possono averla gli animalisti. Sono certo di una cosa però – spiega Marchese – i rimborsi verranno erogati dopo verifiche accurate e attente da parte degli organi competenti. Il Comune in questo ambito ha tutta l’intenzione di smettere di sprecare il suo danaro”.
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07 Dicembre 2016, 16:50