Cannabis non solo per terapie |Un odg per la legalizzazione - Live Sicilia

Cannabis non solo per terapie |Un odg per la legalizzazione

I consiglieri Manara e Catalano (nella foto) hanno illustrato due ordini del giorno uno dei quali per impegnare l'amministrazione comunale a pressare il Parlamento, per autorizzare l'uso e il commercio di cannabinoidi.

la proposta di alcuni consiglieri
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CATANIA – La città etnea prenda spunto da Torino per quanto riguarda l’uso della cannabis a scopo terapeutico. Questa la richiesta proveniente da alcuni consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione, perchè la Regione autorizzi l’uso del Thc – il principio attivo contenuto nella canapa indiana  – per trattare alcuni casi sanitari, in particolare per quanto riguarda la terapia del dolore. “Non ci stiamo inventando nulla – spiega Giuseppe Catalano (Articolo 4), promotore dell’iniziativa. Altre regioni, come la Toscana, la Liguria e il Piemonte hanno già autorizzato un simile uso – aggiunge – e inoltre, i principi attivi dei cannabinoidi sono inseriti ufficialmente tra le sostanze dotate di efficacia terapeutica”.

Catalano e gli altri consiglieri, dunque, prendendo spunto dalla riorganizzazione regionale della rete per la terapia e dall’approvazione in giunta regionale di una delibera con la quale dà mandato all’assessore alla Salute Lucia Borsellino perché provveda a predisporre i provvedimenti necessari ad assicurare la possibilità dell’uso terapeutico dei cannabinoidi nelle strutture sanitarie accreditate, pubbliche e private, chiedono all’amministrazione di impegnarsi politicamente per portare avanti questa istanza.  Ma vanno oltre la proposta di uso terapeutico: insieme a questa, infatti, hanno illustrato un secondo ordine del giorno in cui si chiede la liberalizzazione delle droghe leggere. Una proposta che va al di là, dunque, dell’uso sanitario, affrontando l’argomento anche in chiave sociale, sociologica e pratica, basata sulla cosiddetta riduzione del danno,

“In Italia – scrivono – l’approccio penale deprime e rende complesso il ruolo delle strutture pubbliche. Inoltre, non può non essere considerato il costo fiscale del proibizionismo”. La richiesta al sindaco Bianco e alla Giunta è quello di attivarsi nei confronti del Parlamento, perché si avvii  un confronto “sul passaggio da un impianto di tipo proibizionistico a uno di tipo legale della produzione e distribuzione delle droghe cosiddette “leggere”.

 


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